Nils Økland: viola, violino
Rolf-Erik Nystrøm: sax alto, sax baritono
Sigbjørn Apeland: harmonium, Fender Rhodes
Håkon Mørch Stene: percussioni, vibrafono, elettronica
Mats Eilertsen: contrabbasso
Hubro Music – 2024
Ascoltare Nils Okland è come fare un viaggio nel tempo. Un tempo fatto di foreste, luci in penombra, nebbie e squarci di luce, fuochi e gente che danza. La sua è una malinconica felicità trapuntata di folk e jazz. Così attraverso questa miscela estetico/chimica è riuscito a creare il suo disco migliore intitolato Gjenskinn. Definita e quadrata la formazione con Rolf-Erik Nystrøm ai sassofoni, Sigbjørn Apeland al fender e all’harmonium, il fuoriclasse Mats Eilertsen al contrabbasso e Håkon Mørch Stene alle percussioni e al vibrafono, il nostro violista apre il suo mondo di folletti con la sofferta e tenebrosa Minimalvals. Ma subito dopo il mondo cambia con la partecipata Framover, un’esplosione di luci e suoni pescati all’interno della tradizione folklorica scandinava. Svevn ha le cadenze di un romantico albeggiare, quando le nebbie si dissipano e cedono alla forza della luce e del calore. Okland è un poeta dei chiaroscuri, ma sa essere anche lucente e universale, con occhi aperti sul mondo e lo sguardo a oriente. È da li che provengono i suoni e i profumi di Kairo. Bisogna fermarsi qui per evitare di rivelare i segreti di un capolavoro che va ascoltato assolutamente.
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