Gato Barbieri: sax
Franco D’Andrea: piano
Giovanni Tommaso: contrabbasso
Pepito Pignatelli: batteria
Red Records – 2024
Il ritrovamento di queste registrazioni inedite, di cui viene pubblicata la prima parte, è un evento straordinario per ricostruire la carriera di un grande sassofonista che ha vissuto per diversi anni nel nostro paese. Gato Barbieri è stato una sorta di figura di riferimento per il jazz nostrano. Diversi musicisti italiani ne hanno tratto giovamento per la loro carriera suonandogli accanto. In questo disco si ascolta il primo Gato Barbieri, lontano da quello che si conoscerà più avanti, soprattutto con i dischi della Impulse. È un Gato genuino, spontaneo, forzuto, dal suono prorompente e dalla irrequieta necessità di comunicare la sua musica. Gli suonano accanto due già formidabili jazzisti come Giovanni Tommaso e Franco D’Andrea. Alla batteria un “professionista” delle notti e della scena jazz romana e appassionato dello strumento Pepito Pignatelli. Il disco contiene sei standard e due brani originali: Terre Lontane di Giovanni Tommaso e Tension di Franco D’Andrea. Miles Davis la fa da padrone con tre suoi pezzi: So What, All Blues e Nardis. Barbieri è indiavolato. Sembra pervaso da una sorta di un intenso furore mistico. Si ode Coltrane, e non solo lui, in questa contesa titanica. Egli segue un filo del racconto che richiama il maestro attraverso un dittico personale e di filologia gauchesca. La sezione ritmica gli sta dietro con coerente propulsione, convinzione e creatività. «Bisognava in qualsiasi modo stargli dietro», racconta D’Andrea. In Softly, as in a morning sunrise e Lush Life i furori del sassofonista si acquietano per lasciare spazio a una poetica misurata e meno impulsiva. Mentre in Maiden Voyage riprende quella sua foga narrante già presente nei brani davisiani. È un marchio di fabbrica di un grande musicista le cui ombre posteriori non sono riuscite ad offuscare negli anni la luce folgorante della sua musica.
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