Beatrice Arrigoni – Terrestre

Beatrice Arrigoni: voce
Danilo Tarso: pianoforte
Andrea Grossi: contrabbasso
Mattia Galeotti: batteria

Barly Records – 2024

Avevamo già ascoltato Beatrice Arrigoni nei suoi dischi precedenti, tra cui Songs And Poems, fare esperimenti con la forma canzone assoggettata all’improvvisazione, spesso avanguardistica. Il suo canto, che prima modellava e trasformava seguendo alcuni dittici poetici dei bardi d’oltralpe, in Terrestre cambia atteggiamento cercando di coniugare la canzone, in questo caso d’autore, visto che musica e parole sono sue, con mondi sonori che includono il jazz e non solo. Arrigoni la si ascolta libera, come sempre, di spaziare attraverso dimensioni sonore che toccano le latitudini più disparate, fino a sfiorare anche il folk (Regina Antica). I brani hanno una fisionomia più rotonda, meno angolare e tendono ad una melodia ricercata e per nulla confidenziale. Il suo lo potremmo definire un cantautorato di classe, nobile e tecnicamente ineccepibile grazie anche al lavoro di Tarso, Grossi e Galeotti che mettono la loro arte e gli interscambi al servizio della voce della Arrigoni, calandosi pienamente nel costrutto canoro messo in piedi dalla leader. Ne sono prova, di quanto detto prima la dolcissima Voci dal fondo o la personalissima La Stanza di un tempo. Arrigoni possiede una voce particolare che sa modulare a suo piacimento e che le permette di interpretare, senza apparenti difficoltà, le composizioni più ostiche o di arricchire e nobilitare quelle dai connotati più semplici e diretti.


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