BSDE 4et – Live at Parma Jazz Frontiere

Daniele Nasi: sax tenore, sax soprano
Jung Taek “JT” Hwang: pianoforte
Giacomo Marzi: contrabbasso
Mattia Galeotti: batteria

Gleam Records – 2024

BSDE 4et è una formazione di giovani musicisti con all’attivo un solo disco, “Elevating Jazz Music Vol. 1”, prima di questo, inciso dal vivo al Parma Jazz Frontiere del 2022. Il gruppo è guidato dal sassofonista Daniele Nasi, autore dei sei lunghi brani che compongono il cd. I titoli delle tracce si riferiscono in tre casi ad angosciose problematiche del nostro tempo, dalla tragedia dei migranti alle guerre ed alle vessazioni in Ucraina e Palestina. È una proposta con un’anima, cioè, con un messaggio sociale, come si diceva negli anni settanta, da trasmettere. La musica dell’album ha un impianto solido, collegato ad un jazz moderno, o post-moderno, con riferimenti alla lezione di Wayne Shorter, McCoy Tyner, Joe Henderson, rielaborata, però, con una sensibilità originale. Il sassofono di Nasi, dal timbro un po’ chiuso, ma penetrante e comunicativo, suggerisce i temi, li espone e li dispiega, mentre il pianoforte fa un grosso lavoro di armonizzazione e di espansione. Il basso costruisce, da parte sua, implacabili bordoni, quando non è chiamato a venire fuori da protagonista, in pertinenti assoli. La batteria allestisce un accompagnamento ritmico diversificato, infittendo i colpi su tamburi e piatti, non rimanendo in secondo piano, cioè, con un drummin’ sfarzoso, mai di semplice sottofondo. Il discorso comune si concretizza, proprio, per una sinergia collettiva, costruita su quattro piste strumentali che si incrociano, si dividono e si incontrano, dando l’idea di una perfetta unità di intenti. Nelle sei tracce, poi, si trovano parentesi libere, destrutturate, accenti latin, accenni orientaleggianti, sequenze melodiche larghe e intense, sezioni più compatte e robuste ed altre flessibili. Insomma si distinguono tante sfaccettature, inserite in un progetto coerente, ben delineato.

Fra i sei pezzi dell’album si fa raccomandare, in particolare, Callin’, dedicato a Colin Stetson, baritonista americano. L’inizio è sfolgorante, con un’intro carica di note in scala a velocità sostenuta, con il sax tenore in modalità respirazione circolare. L’atmosfera cambia da un certo punto in avanti, mantenendo una pulsazione in progressiva crescita, su cui i quattro si scambiano segnali significativi, fino ad un rallentamento e ad una successiva accelerata, nel segno della propulsione espressiva.

Daniele Nasi e soci hanno scelto la via di un jazz dei nostri giorni, che ha assimilato l’esempio dei grandi maestri degli anni sessanta e settanta, ed ha metabolizzato, allo stesso modo, le correnti, le spinte in avanti, che si sono succedute nel nuovo millennio. A Parma il quartetto ha presentato, per concludere, una musica vitale e palpitante, assolutamente contemporanea, suonata con energia, competenza e passione.


Segui Jazz Convention su instagram: @jazzconvention