Venerdì 11 aprile Marta Sanchez si esibirà al Torrione accompagnata da Kanoa Mendenhall, contrabbasso e Ofri Nemehya, batteria. Pianista e compositrice di grande talento, ha guadagnato un riconoscimento internazionale per il suo contributo alla scena musicale contemporanea, in particolare nel jazz. Ha consolidato una carriera di successo a livello internazionale, ma ha anche contribuito in modo significativo alla scena musicale contemporanea, proponendo un jazz che è al contempo intellettualmente stimolante e emotivamente coinvolgente.
Sabato 12 aprile il Jazz Club ospita Ben LaMar Gay Ensemble, formazione composta da Ben LaMar Gay alla cornetta, al synth e alla voce, Edinho Gerber alla chitarra, Matt Davis al sousaphone e alla voce e Mauricio Takara alla batteria. Cantante, solista di tromba e cornetta, produttore, arrangiatore, compositore, narratore e poeta, Ben LaMar Gay è un vulcano inesauribile di idee musicali. I suoi affreschi creativi nascono nell’ambiente stimolante del South Side di Chicago, metropoli che ancora una volta si caratterizza come ribollente contenitore di talenti eccedenti le categorie. LaMar Gay, pur avendo partecipato ai collettivi dell’AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians, celebre fucina artistica fondata da Muhal Richard Abrams nel 1965), possiede una visione musicale del tutto personale, una ibridazione progettuale che deriva dalle tante sue esperienze di arte e vita. Anche se legato al mondo del jazz, Ben LaMar Gay concepisce la musica come un campo aperto ad ogni possibilità linguistica. Se è importante l’attitudine all’improvvisazione, altrettanto lo è la canzone visionaria e surreale, debitrice per certi versi nei confronti del tropicalismo brasiliano, così come l’elaborazione elettronica e la cultura hip-hop.
Domenica 13 aprile, sarà la volta del Ricci Schiassi Duo ne “La voix humaine”, tragedia lirica in un atto di Francis Poulenc su testo di Jean Cocteau, rappresentata per la prima volta a Parigi, all’Opéra Comique, nel febbraio 1959. Una donna. Un telefono. Un pianoforte. Una voce che si denuda di fronte al silenzio. Una musica che accompagna ogni stato d’animo. Dal monologo di Jean Cocteau del 1930, Francis Poulenc decide, quasi trent’anni dopo, di fissare la propria personale interpretazione, suggellarla attraverso la potenza della musica, cristallizzarla in violenti e repentini balzi d’umore immersi nella più totale sensualità orchestrale. Ginevra Schiassi, soprano lirico, è artista versatile che affianca al repertorio operistico una solida attività cameristica. Diplomata in canto e flauto, ha interpretato ruoli principali in opere di Puccini, Verdi e Bizet, esibendosi in Europa, Stati Uniti, Sud America e Asia. Insegna canto lirico e moderno e ricopre il ruolo di Vicepresidente dell’associazione “Chiavi d’Ascolto”. Francesco Ricci, pianista e maestro collaboratore, si è diplomato con lode al Conservatorio di Bologna ed è attivo da oltre vent’anni in ambito teatrale e concertistico. Ha lavorato con importanti istituzioni musicali italiane (Teatro Comunale di Bologna, Arena di Verona, Ravenna Festival), e vanta un repertorio che spazia dalla classica al jazz, passando per il musical.
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