Lisa Manosperti: voce, megafono
Roberto Ottaviano: sax soprano, sax tenore
Umberto Petrin: pianoforte
Silvia Bolognesi: contrabbasso
Cristiano Calcagnile: batteria
Dodicilune – 2025
L’urlo, il grido, la lotta, i diritti, la libertà, l’essere donna, sono sostantivi legati all’arte di una grande cantante che ha fatto dell’impegno il canone principale della sua vita. Abbey Lincoln, dalla voce singolare e affilata, che scolpiva nello spazio le parole materializzando sentimenti e stati d’animo, attraverso Lisa Manosperti ha acquisito una nuova vita ed espressività. La cantante pugliese lo ha fatto attraverso un’intelligente rilettura, entrando nel cuore della musica della Lincoln e interpretandone sotto una luce differente forza ed comunicatività. Le sono accanto un quartetto di grande capacità musicale composto da Roberto Ottaviano, Umberto Petrin, Silvia Bolognesi e Cristiano Calcagnile. Il risultato è un disco di grande musica che sostiene la scelta della Manosperti di usare dei toni moderati, per nulla aderenti alla vocalità della Lincoln ma personali ed efficaci nel raccontare la poetica della cantante americana. Il disco si apre con Should’ve Been, un capolavoro che conserva la semantica lincolniana attraverso un’esecuzione di livello segnata da un giro di basso stupefacente e concentrico della Bolognesi. L’iconica Straight Ahead viene trasformata in una ballad sentimentalmente profonda. Petrin qui si supera in sensibilità e mood. Il terzo giro spetta a The Music Is the Magic, un brano dai risvolti coltraniani. And It Supposed To Be Love è nella stessa scia del pezzo precedente: una ballad ricamata dal soprano di Ottaviano. Di diverso tenore è Bird Alone dove la Manosperti racconta un mondo controverso reso drammatico dalla sequenza esplosiva del soprano. The World Is Falling Down risente della stessa atmosfera di Bird Alone ma è narrato in forma di ballata a tre, voce sax e batteria. Con Let Up si entra nei territori del blues, nell’urlare la propria disperante esistenza attraverso un dialogo serrato tra voce e pianoforte. Throw It Away, uno dei pezzi più famosi e intensi della Lincoln, qui è riletto con più dinamismo e comune partecipazione. You Gotta Pay the Band è raccontata attraverso un megafono, segno di una partecipazione collettiva e pubblica. Il brano apre la strada a First Song, una ballad impressionista introdotta dal pianoforte e “cantata” dalla calda voce del tenore. Caged Bird, un’altra top song della Lincoln chiude un nuovo capitolo della tormentata e vivifica storia di Abbey Lincoln.
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