Sergio Armaroli/Giancarlo Schiaffini – Deconstructing Ayler in the Universe

Giancarlo Schiaffini: trombone
Sergio Armaroli: vibrafono, sintetizzatore, balafon, percussioni

Dodicilune – 2025

Ci hanno provato con Monk con risultati lusinghieri e adesso il duo formato da Sergio Armaroli e Giancarlo Schiaffini affronta la musica di Albert Ayler. Fanno un lavoro di decostruzione dell’opera del grande sassofonista americano. L’operazione, se così si tratta, contiene un’alta percentuale di rischio e audacia ma i due la superano con slancio e perizia tecnica. Ayler ricostruito con il trombone, vibrafono e percussioni è un bel modo di riportare in primo piano un sassofonista e compositore che ha fatto la storia del free jazz. Armaroli/Schiaffini lo conoscono bene e il loro atteggiamento non ha nulla di irriverente. Anzi, l’approccio a volte è ironico, colorato, riflessivo, approfondito e analitico. L’espressività di Ayler c’è e si sente, tradotta per lo più dai “latrati” e da un linguaggio personale di Schiaffini. Il trombone è un sax più cupo, ampio e spaziale, che dilata l’animus pugnandi delle composizioni di Ayler. Di contro Armaroli ridisegna ritmicamente la sua musica, offrendo variazioni, colori, ritmi inusuali, esotici e carichi di calore. Lo si coglie già al primo ascolto di Spirits Rejoice, il brano d’apertura al disco. Il dialogo tra i due è serrato, intenso, che dà forma a un suono unico e permette loro di leggere il free con un atteggiamento moderno e ricco di variazioni armoniche, melodiche e poliritmiche. È così Holy Family e Dc, mentre Bells diviene una marcetta su cui improvvisare avendo come struttura un tappeto percussivo. Le visioni ayleriane di Holy Ghost subiscono un trattamento destrutturante e inquieto. Heart Love riporta gioia e giocosità a un disco bello e interessante che prospetta un punto di vista altro sulla figura di Albert Ayler e sul suo Universal Message.


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