Martina Lupi: voce, tin whistle, scacciapensieri
Fabio Gagliardi: didgeridoo, percussioni
Mattia Lorini: chitarra, basso, bouzouki
Stefano Vestrini: batteria, percussioni
Ospiti
Javier Girotto: sax soprano
Michele Gazich: voce
Alessandro Gwiss: pianoforte
Marco Siniscalco: basso
Filibusta Records – 2025
I “Tupa Ruja” pubblicano il quinto album, “Contrast”, a sei anni di distanza dal precedente “In Questo viaggio”. Nel suo percorso temporale la formazione è cambiata spesso negli effettivi. In quest’ultima versione ci troviamo di fronte ad un quartetto, composto dai due fondatori, spina dorsale del gruppo, Martina Lupi alla voce, al flauto diritto, allo scacciapensieri, e Fabio Gagliardi al didgeridoo, oltre che alle percussioni, affiancati da Mattia Lorini, alla chitarra, al basso e al bouzouki e dal batterista e percussionista Stefano Vestrini. Ci sono, poi, in alcuni episodi, gli ospiti ad implementare il suono complessivo di “Tupa ruja”. Sono della partita il sassofonista Javier Girotto, il pianista Alessandro Gwiss, il bassista Marco Siniscalco, il violinista e cantante Michele Gazich Il disco contiene brani in italiano, in dialetto friulano e genovese, in portoghese ed in inglese. La maggior parte delle tracce sono opera della cantante, qualcuna scritta a quattro mani, una è da addebitarsi a Fabio Gagliardi e l’eponimo Contrast è un canto tradizionale friulano. Siamo, in sintesi, nell’ambito di una world music piena di colori e di umori, suonata pure con strumenti etnici, come appunto lo scacciapensieri ed il didgeridoo.
La musica presente nel disco è contrassegnata da un peso notevole riservato alle melodie, larghe, sinuose, con riferimenti folk ben definiti, dalla tradizione regionale alle influenze mediterranee o balcaniche. Su questo impianto di base si incastona un accompagnamento teso e pulsante, danzante o su registri bassi, di appoggio più che di spinta, nei tempi moderati delle canzoni sentimentali. Martina Lupi si impone per una voce trascinante, chiara ed assertiva, dai risvolti emotivi, dal malinconico all’incantato. Ha ben presente il senso delle parole, cioè, che canta e vuol rendere con la giusta dose di veridicità. Gli altri musicisti, poi, lavorano per arricchire di nuance espressive le armonie dei brani e per assicurare un energico, ma non violento, background ritmico a tutto l’insieme.
“Contrast”, in conclusione, è un disco con un’anima, con una personalità. I “Tupa ruja”, infatti, girovagano per il mondo, attraverso i dieci capitoli del loro cd, lustrando a dovere un repertorio piacevole all’ascolto, sentito e vissuto in sintonia, simbioticamente, da tutti i protagonisti dell’incisione.
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