Marco Fumo – From Cuba to Harlem

Marco Fumo: pianoforte

Odradek Records – ODRCD534 – 2025

Marco Fumo sceglie il percorso che conduce da Cuba ad Harlem per salutare in maniera sincera e coerente il suo pubblico. “From Cuba to Harlem” è infatti il titolo del disco e presenta una serie di registrazioni effettuate tra il 1994 e il 2016, mai pubblicate prima e portate a nuova luce con un attento lavoro di “restauro”. Le venti tracce presenti nel disco alternano brani incisi in studio e registrazioni effettuate nel corso di esibizioni dal vivo.

Ancora una volta, il pianista si misura con la musica che ha offerto accenti ritmici e soluzioni armoniche alla nascita del jazz: le “altre radici del jazz” – come recita il sottotitolo del lavoro, “The other Roots of Jazz” – sono infatti alla base di una ricerca condotta da Marco Fumo nel corso di tutta la sua carriera sfruttando la particolare combinazione di formazione accademica e gusto e sensibilità personali per analizzare sia gli aspetti maggiormente legati all’approccio classico che le ricadute sulle possibilità innescate dall’improvvisazione.

“Danze afrocubane, choro, ragtime, spanish tinge, stride piano si intrecciano nella prospettiva proposta da Marco Fumo per rappresentare la musica di un periodo di intense trasformazioni: una musica nata da sintesi e convergenze, da incontri artistici e dall’incrocio di popoli differenti, una musica assolutamente plurale e ricca di sfaccettature linguistiche, scaturita da tante derivazioni e, a sua volta, punto di partenza per una moltitudine di possibilità. Una prospettiva che, di fatto, ha reso unica la figura del pianista nel panorama italiano ed internazionale: una figura capace di cogliere con intenzione precisa la visione compositiva e l’approccio stilistico di artisti come Manuel Saumell, Ignacio Cervantes, Ernesto Nazareth e Scott Joplin e capace di apprezzare e dare spessore nelle sue riletture alla visione colta e compiuta che i suoi autori intendevano offrire. Nello stesso tempo, i quelle opere e quelle composizioni, diffuse attraverso gli spartiti e i supporti meccanici dell’epoca, diventano parte integrante del brodo di coltura da cui emergono gli stilemi e i primi personaggi del jazz. L’approdo ad Harlem nel fil rouge disegnato da Marco Fumo ci porta alle esecuzioni dei brani firmati dai jazzisti che, per primi, hanno provato a tracciare la sintesi tra i diversi linguaggi, come Jelly Roll Morton, Willie “The Lion” Smith, James P. Johnson, Hank Duncan per arrivare infine ai temi di George Gershwin, Duke Ellington, Art Tatum, Thelonious Monk, Erroll Garner e Fats Waller che, a loro volta hanno raccolto quel testimone per dare vita alle loro composizioni e per trasmettere ai musicisti delle generazioni successive le tante prospettive del jazz moderno.

“From Cuba to Harlem” è così un lavoro in piena linea sia con l’intera carriera del pianista che con i lavori più recenti come “Timeless” e “Reflections” in cui aveva messo al centro dell’obiettivo il confronto tra temi di compositori appartenenti ad epoche e contesti differenti per individuare fili espressivi comuni. Una ricerca condotta con scanzonato scrupolo, riuscendo a coniugare in maniera solida quanto trasversale le svariate anime legate al pianoforte nella musica afroamericana.

Segui Jazz Convention su instagram: @jazzconvention