Lewis Saccocci: organo Hammond
Enrico Bracco: chitarra
Valerio Vantaggio: batteria
Wow Records – 2025
Inceptum è il nuovo lavoro di Lewis Saccocci, pianista, organista e compositore. È un progetto in trio con Enrico Bracco alla chitarra e Valerio Vantaggio alla batteria. I tre si intendono alla perfezione ed è la prima cosa che si nota all’ascolto di un disco interessante, fresco e ben suonato. Chitarra e batteria riescono ad essere sempre presenti nell’affrontare con vivacità e determinazione i suoni circolari e caldi prodotti dall’hammond del tastierista romano. I due sono una risorsa ritmica, pronta a intensificare le dinamiche e conferire un groove più profondo alle composizioni originali di Saccocci, per lo più tagliate su misura per il trio. E questo è un vantaggio e un contributo fondamentale all’economia estetica e tecnica del disco. Il Prenestinato, brano autobiografico che ironizza con leggerezza sul titolo – si riferisce al quartiere Prenestino di Roma -, è introdotto dalla narrazione della chitarra, che con una visione nostalgica ricostruisce il mondo giovanile di Saccocci. Quest’ultimo poi entra in scena con l’hammond e si lascia andare ad una sorta di flusso di coscienza fatto di suoni diretti alternati a momenti più rudi e tormentati. Marco Pantani entra in scena con Il Pirata. Il suo ricordo si tinge di nostalgia, passione, rabbia e romanticismo a due ruote. D’atmosfera e caldo si presenta Un amaro compromesso. Qui l’hammond è in secondo piano, sornione e sommesso, così da lasciare il protagonismo a una chitarra dal suono pulito e brillante. Onetime Episode volge lo sguardo alla tradizione. Saccocci lo fa con modernità, aggiornato al presente e con una ritmica più intensa e profonda. Di questa modernità ne fa parte senza dubbio anche il suono della chitarra, pulito, minimale e diretto. Joey DeFrancesco, maestro spirituale di Saccocci, è raccontato in Lament For JDF, Una sorta di pagana e umorale sinfonia di suoni. L’atmosfera cambia con Una strana piega. Dopo una partenza veloce e funky, i tre musicisti approdano in una dimensione riflessiva ma inquieta, modulata dai giochi ritmici della batteria. È il brano più fascinoso del disco assieme a Il Prenestinato. Malcompensi stilografici non si discosta molto dal brano precedente anche se le dinamiche sono messe in contrasto tra di loro e distorte. Inceptum si chiude con One For Sara, una ballad struggente e dai risvolti intensi e poetici.
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