Il pianismo di Francesco Maccianti ha un carattere intimista, riflessivo, melodico, che altera di tanto in tanto con soluzioni dinamiche e ritmiche. Tecnicamente dotato e fine compositore, riesce ad ammaliare l'ascoltatore con le sue note "giuste" e sempre cariche di pathos. Alla stregua di un poeta che scandisce tempi e parole, lui lo fa con i suoni e i silenzi che vanno a riempire spazi ed alimentare emozioni (
Attese). È un linguaggio pianistico diretto e fisico che colpisce subito il corpo per poi essere decifrato dalla testa. Composizioni, sue, come
Solstizio,
Palomar - forse la più intensa ed ispirata - e
Requiem gareggiano in bellezza e lirismo.
Hombres, sinuoso e latineggiante, regala frammenti di immagini e racconti magici. Una rappresentazione dal vivo pienamente riuscita ed eterogenea, alterata nella sua linearità impressionista da improvvisate tensioni ritmiche e timbriche che rispondono ai nomi di
Falling Up e
Cubic Dance. L'unica cover del disco,
Exactly Like You, briosa e spumeggiante, chiude un live concert di singolare e confidenziale bellezza.
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