Ada Montellanico regala sempre momenti di grande musica. In Wetuba la ascoltiamo dialogare con la tuba di Michel Godard, un confronto continuo tra tonalità ed espressività, impennate sonore e corse senza rete, sostenuti da una sezione ritmica di alto profilo e tenuta ritmica. Nove composizioni originali che accumunate da testi efficaci, profondi e impegnati rendono il disco uno dei migliori e riusciti del 2021.
The Time Will Come lo apre con un duetto scat tra voce e tuba supportate da annotazioni blues di pianoforte. A questo segue
Words, che come un canto di passione e sofferenza, dove la voce di Montellanico va dritta al cuore delle anime e delle cose, vive del contrasto con la tuba di Godard e prepara il terreno ai suoi
Heroes, musicisti, intellettuali, scienziati, "guerrieri" di pace e libertà. Qui Graziano alle tastiere è formidabile, perché crea un climax a metà strada tra un inno e una preghiera.
A Trace Of Grace potrebbe essere l'hit del disco, un brano intenso, poetico, intimista e di perlacea bellezza. Wetuba è un disco "impegnato", nel senso che è fortemente radicato al presente con una intrinseca componente utopica e progressista.
I'm a Migrant è un canto e un grido, con la tromba di Fresu che lacera il cielo con la sua luce tagliente e brillante. Poi c'è
Go Deep, una travolgente e libera discesa tra percorsi free e tornanti melodici con al centro le percussioni cardiache di Bernardo Guerra e le arterie rigonfie di Godard.
Sorriso da luce e speranza attraverso un dialogo a tre con pianoforte e tromba. Montellanico eleva gli animi modulando la sua voce su sonorità dolci ed evocative.
BallAda, chiude nel giusto verso un disco da consigliare assolutamente!
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