Testi ironici, ritmi pop/jazz, blues, svolazzi di tango, ospiti speciali e tanta buona musica: è il nuovo disco della cantautrice Claudia Cantisani. Sabrina sul Petrolio apre un nuovo capitolo nella discografica della cantante lucana. Sicuramente, in assoluto, è quello che più si è avvicina alla perfezione tra quelli che ha registrato a suo nome. Lo si percepisce in termini di maturità artistica, testi e musica. Il prezioso contributo di Felice De Vecchio nell'arrangiare i singoli brani è evidente nelle diverse soluzioni sonore e negli intrecci degli strumenti che rendono il disco variegato e ricco di colori e soluzioni armoniche. In aggiunta vi suona un parterre di musicisti di primo piano del jazz nostrano. Cantisani, nell'ironia del canto, non rinuncia mai alla melodia, presenza costante nei suoi brani, che induce l'ascoltatore anch'esso al canto e, perché no, anche al ballo, in alcuni momenti. L'andamento altalenante de
L'affare di famiglia ci introduce nel mondo della Cantisani. Piatti rotti e pc che volano disegnano uno spaccato di malridotti equilibri famigliari. Alessandro Haber, dalla voce rauca alla Conte, fa da contraltare a quella della Cantisani in
Sabrina sul petrolio. Swing a palate, richiami dixie e un clarinetto che fumetteggia nell'aria le parole dei due. Il bellissimo tango di
Quel gusto maledetto si candida a highlight del disco e fa da apripista a
Blu elettrico, composizione di Sergio Caputo che qui suona la chitarra. Sabrina sul Petrolio fila via liscio riservando ancora tante sorprese. È giusto che le si scopra brano dopo brano con il piacere di ascoltare un disco bello, intrigante, dove la buona musica abbonda e si può liberamente sognare
Un paradiso del jazz!
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