Antonio Fusco è un batterista con profondo senso dello swing e capacità di adattarsi alle diverse declinazioni del jazz, dal jazz rock a quello sperimentale. In Sete, suo ultimo disco, si presenta anche in veste di leader e compositore. Ideale seguace di Paul Motian, ma con un suono e linguaggio personale, Antonio Fusco lo si può annoverare tra i nostri batteristi più rappresentativi del nostro jazz. In questo progetto gli sono accanto il dotato e di bellissime speranze Manuele Magrini al pianoforte e il notevole Ferdinando Romano al contrabbasso. Sete è un disco che scorre via con piacere: lo raccontano le prime note dell'introduttivo
Wave e l'interessante e ritmata versione di
Alice in wonderland. L'interplay funziona perfettamente. L'iterazione tra melodia e suono è costante, il pianoforte ne costruisce la struttura armonica nota dopo nota mentre batteria e basso ne sovrintendono la base ritmica, discreta e lineare. L'epicentro dell'idea compositiva di Fusco potrebbe essere racchiuso nella filosofia narrativa di
Peaceful Mind, brano avvolgente e nello stesso tempo rasserenante. Invece in
Sete, perlacea e rarefatta, Magrini si supera in poesia assecondato dall'archetto di Romano e dai gemiti percussivi di Fusco. Le giravolte ritmiche di
The Happines Tango, onomatopeico anche musicalmente parlando, precedono il conclusivo e bluesy
Pilgrim. Con Sete, Antonio Fusco ha raggiunto sicuramente il suo obiettivo: quello di rendere felici con la sua Musica.
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