DANILO MEMOLI FELIEC AZZURRA MUSIC TBPJAB095 Il brillante e decisivo giostrare risolutivo, con un agile e marcato nel contempo disporre e discorrere, del pianista Danilo Memoli risalta nel cd “Feliec”. Spalleggiato al meglio dall’incalzante e propulsivo vivacizzare di Senni al contrabbasso e di Chiarella alla batteria, Memoli rivela un efficace e brioso calibrare e svolgere di scalinate d’alea dal coinvolgente e dinamico spaziare, con crescenti intensificazioni e affondi dal prestante e spigliato procedere in profondità, dal coinvolgente e chiaroscurale diramarsi con freschezza e prontezza esecutive. L’avvincente dribblare d’alea di Memoli sgorga diretto con un limpido zampillare aggraziato e ricco di verve, intriso di concretezza e slancio, con un vivido punteggiare che si inoltra senza remore in linea con il complementare sospingere di Chiarella, con il suo caldo suscitare e rincalzare, e con le duttili e convincenti escursioni delle fioriture solistiche di Senni per un trio che veleggia in jazz con spumeggiante comunicativa, da cui fuoriesce lo scaturire e raggiare pianistico di Memoli, con le sue attiche e nette digressioni dall’agile orientarsi e con il suo pregiato e adamantino librarsi tempestivo, dal fantasioso e ben organizzato condensare e propagarsi improvvisativo. |
CONTEMPORARY JAZZ GUITARS FOUR BROTHERS WIDE SOUND WD141 Lo sgusciante e tempestivo involarsi del periodare delle chitarre di Aldo Farias, Pietro Condorelli e Antonio Onorato si dirama con vincente slancio e prestante perizia in questo cd. Aldo Farias spazia con stile e dinamico levore, discorrendo con gusto narrativo e spiccata scioltezza di costrutti, innestando brillanti e duttili itinerari d’alea dalla convincente e compiuta sintesi. Con stillante spigliatezza Aldo Farias giostra e dispone con savoir faire e gusto risolutivo, proiettando penetranti ricami dal diretto svolgersi in un divenire improvvisativo limpido e trascinante. Con carica e freschezza sortisce e sgorga il malioso pullulare inanellato con avvincente continuità di Onorato, dalla fluida verve e dal coinvolgente senso discorsivo, con tersa efficacia esecutiva. Onorato si inoltra con un’espugnante scorrevolezza dall’immediato tracimare e dal denso e nitido nello stesso tempo proiettare con venustà e facondia, cui risponde Condorelli con il suo decisivo e crescente intarsiare e cesellare in profondità con raffinatezza e acume in un cristallino e ben tornito tracciare dal miniato svolgersi. Trinato con un punteggiato incunearsi e un sinuoso saettare dagli ineluttabili affondi, il fraseggio di Condorelli si irradia con propulsivo delineare in abbrivanti escursioni, cui si aggiunge, quale very special guest, Cerri con le sue fantasiose tessiture on guitar dalla significativa coesione e tenuta di conduzione, e il tutto veleggia sulla base del calzante pulsare e del vitale sospingere di Angelo Farias al basso elettrico e di Tranchini alla batteria. |
LANFRANCO MALAGUTI PAROLE, PAROLE.. SPLASC(H) RECORDS CDH 706.2 Il levigato stillare on guitar di Malaguti, che interagisce e costruisce tessiture d’alea insieme a D’Anna, Pietropaoli e Gatto, si svolge in simultanee fioriture a 4 in questo cd di rivisitazione di canzoni italiane. In accordo con il poderoso sgorgare dal robusto gusto narrativo di D’Anna al sax tenore, Malaguti dialoga e dispiega i suoi interventi, dalla sottile freschezza e dalle inventive trasparenze, in complementarità con il prezioso rifinire di Gatto on drums e con il solido e ben modellato pulsare di Pietropaoli on bass, per scenari in divenire dal continuo intrecciare, con l’intenso mormorare di D’Anna a confronto con il limpido tratteggiare di Malaguti stesso. Il calzante coronare di Gatto e Pietropaoli sottende e integra il profondere munifico e grondante di D’Anna intarsiato dalle duttili striature chitarristiche di Malaguti, dall’istantaneo sortire. |
ETTORE MARTIN SENZAPAROLE ABEAT AB JZ 032 L’armonioso e ben modulato inoltrarsi narrativo, con coesione discorsiva e valente savoir faire, del tenorsassofonista Ettore Martin risalta nelle sue emozionali renditions di canzoni italiane in jazz di questo cd. Integrando al meglio un quartetto jazz e un quartetto d’archi, Martin, con facondia e venustà improvvisative, comunica e spicca il volo con una ben inanellata naturalezza di svolgimenti che cresce ricca di sentimento e di buon gusto, e allo schietto feeling del quartetto jazz, in cui a Martin si aggiungono Alfonso, Rigo e Carpentieri, risponde il soave levitare e aleggiare delle brezze sonore delle strumentiste Vicentini, Baldin, Colombini e Zannoni. Gli accattivanti e azzeccati contesti sonori elaborati da Martin colgono nel segno e da essi fuoriesce il ben delineato e terso sgorgare con brillante tenuta di conduzione ed efficaci e disinvolte fioriture d’alea, che si impongono e si librano con fluida gradevolezza, di Martin stesso, dalla corposa chiarezza esecutiva, dal graduale accendersi con brio e scioltezza e dal coinvolgente e scorrevole spaziare in continuità, cui rispondono il calibrato e pregiato dischiudersi e l’attico punteggiare di Alfonso al piano e il rincalzare e sospingere dalla avvincente concretezza di Rigo on bass e di Carpentieri on drums. |
ALESSANDRO FABBRI ROSSO FIORENTINO CALIGOLA RECORDS 2059 Il sereno ed evocativo brio, dai begli impasti coloristici e dai brillanti intrecci, dei paesaggi sonori del batterista Alessandro Fabbri si svolge al meglio in questo cd. Il caldo soffondere e sedimentare del drumming di Fabbri, sempre al servizio della musica e d’intesa con il cardinante, vellutato ed elastico pulsare di Ghetti al contrabbasso, sottende ad hoc, con perizia e savoir faire, ravviva e fluidifica radiosi scenari, su cui si staglia e guizza il fulgido e penetrante saettare, ricco di fantasia e di pathos, di Chaviano al violino, dagli accattivanti arabeschi. Ma la peculiare e indovinata tavolozza tavolozza sonora proposta da Fabbri si giova anche del ben tornito e armonioso protendersi e dell’ora raffinato, ora brumoso, discorrere, dal purpureo delineare, di Gori ai clarinetti, il quale si inoltra con sentimento tra verve e descrittività, e del luminoso innestare e scorrere, dagli inventivi e stillanti rivoli e sbocchi on guitars di Gelli, dalle calibrate e scintillanti trasparenze che crescono in fieri, e qua e là si uniscono il limpido breath di Bon al flauto e la gradevole comunicativa della fisarmonica di Cardoso, per affreschi sonori ben plasmati, impressivi e dai vividi intarsi, guidati dall’appropriato supporto e dal naturale e ben plasmato sospingere ritmico di Fabbri. |
LUIGI MARTINALE STANDARD QUARTET STELLA DISCHI DELLA QUERCIA 128063-2 Con slancio e fantasia, feeling e accuratezza, il pianista Luigi Martinale, insieme a Di Gregorio, Risso e Franciscone, interpreta vari standards. Martinale punteggia con acume e calibra in scioltezza il suo attico periodare, dal limpido e netto delineare, dal diretto e tempestivo dispiegarsi. Il cristallino procedere d’alea di Martinale si propaga con miniata efficacia e decisiva determinazione, con ravvicinato e avvincente giustapporre e incrementare con ineluttabile abbrivio e freschezza d’espressione. Il brioso e nitido disporre di Martinale si svolge con naturalezza e brillante e cristallina perizia, dagli accattivanti risvolti, e a ciò fa riscontro la calda e sognante intensità evocativa, dal ben modellato e corposo inanellare, degli interventi di Di Gregorio al sax tenore, dal vellutato sgorgare intriso di sentimento e di svolte, con profondità di pensiero creativo e gusto narrativo, ben plasmato in vigorosi rivoli d’alea dai variegati sbocchi, tra savoir faire e impulso creativo, sulla base del focace, partecipe e calzante sospingere di Risso al contrabbasso e di Franciscone alla batteria, dal saldo e vivace sottendere e interagire ritmico, per un viaggio sonoro a 4 avvincente e dai fervidi e coinvolgenti sviluppi. |
LUIGI PIGNATIELLO QUARTET CROSSWORLD PHILOLOGY W729 Lo scintillante e malioso giostrare ad hoc delle cristalline trasparenze della chitarra elettrica di Luigi Pignatiello e il suo ben cesellato trinare d’incanto alle chitarre classica e acustica si stagliano con stile e perizia nel policromo affresco sonoro del cd “Crossworld”. Il brillante e avvincente raggiare elettrico di Pignatiello si insinua e si libra in scioltezza con attico tratteggiare e punteggia e spazia tra fantasia e coesione discorsiva, con brillante verve e una conduzione nitida e coinvolgente dai briosi risvolti e dal decisivo scaturire, sulla base del calibrato puntellare e del terso giustapporre della Possenti al piano, e del suo avvincente effondersi alle tastiere, del solido pulsare delle ricuciture di Puglisi on acoustic and electric bass e del leggero palpitare e ravvivare percussivo di Saviano. Pignatiello adorna di pregiata fragranza espressiva le sue descrittive tessiture acustiche, inoltrandosi con aggraziato e graduale disegno evocativo e un limpido stillare madido di lirismo, dalle pronte e vivide sortite. Partecipano in un paio di brani ora il caldo breath del basso elettrico di Aulisi, ora lo schietto effondersi con ben modulata pienezza espressiva, di Santucci alla tromba e al flicorno. |
GIANNI BASSO QUARTET TEA FOR TWO PHILOLOGY W265.2 L’armonioso e ben modellato discorrere del tenorsassofonista Gianni Basso veleggia con sound poderoso e a tutto tondo nel cd di standards “Tea for two”. Basso fa sgorgare il suo mood sereno e vigoroso nel contempo, che si incunea, cresce e si accende con savoir faire e spiccato senso jazzistico, con disegno terso e modulato ad hoc, dalla disinvolta efficacia, delineando con naturalezza briosi scenari ricchi di stile e di feeling. Il periodare di Basso scorre coriaceo e si dispiega con accattivante e vellutata concretezza e si invola calibrato e ben tornito in un inanellare madido di sentimento e dai tracciati d’alea ben definiti, dalle radiose e ben ponderate digressioni irrorate di perizia e buon gusto. Ai racconti in jazz di Basso risponde al meglio la suggestiva e apollinea nitidezza del punteggiare di Rava alla tromba e al flicorno, dal sognante e attico proiettare e dal luminoso e morbido raggiare, con cui concordano il fluido e compiuto delineare delle digressioni descrittive e brillanti, dal cristallino giustapporre e dai gradevoli rivoli improvvisativi, dal pertinente spaziare, di Pozza al piano, e il sospingere calzante e caratterizzante del netto ed equilibrato imprimere ritmico di Milanese on bass e di Bagnoli on drums. |
CLAUDIO FILIPPINI TRIO LOVE IS THE THING... AND THE BLUES TOO PHILOLOGY W716 Con naturalezza ed efficacia e coinvolgente feeling jazzistico, con avvincente slancio e mordente, colgono nel segno i percorsi d’alea del pianista Claudio Filippini in questo cd. Con pienezza d’espressione e carattere Filippini, corroborato dal prestante sospingere e rincalzare di Moriconi on double bass e di Manzi on drums, irradia senza remore e con schietta freschezza esecutiva il suo periodare su un terreno per lo più di standards, che interpreta con decisiva prontezza di svolgimenti spaziando con spiccata scioltezza e capacità risolutiva. In simbiosi con il duttile e complementare assecondare di Manzi e Moriconi, Filippini discorre a tutto campo con accattivante concretezza e un vincente ed attico tratteggiare e giostrare, dal gradevole e immediato dispiegarsi e con brillante tenuta di conduzione, ora sottolineando, ora facendo sgorgare il suo tempestivo diramarsi improvvisativo, che punteggia con disinvolto savoir faire e si inoltra con fantasioso brio in un giustapporre dalle dinamiche sequenze e dal limpido e fragrante innestare straight ahead ricco di verve e di cambiamenti di fronte che cresce e si insinua con agilità e perizia, inventiva e determinazione in jazz, dal disinvolto e caldo effondersi. |
MASSA-LEVERATTO-BORRELLI UN PO’ COME...NOI PANASTUDIO PRODUCTIONS CDJ 1117-2 Con raffinata spigliatezza e un brillante incastonare d’alea che si svolge con feeling in continuità, il pianista Dino Massa, d’intesa con il duttile e calzante pulsare e sospingere di Leveratto on bass e di Borrelli on drums, realizza luminosi e sereni paesaggi jazzistici nel cd “Un po’ come...noi”. Il verace coronare di Borrelli e Leveratto, autore anche di venuste escursioni dal rigoglioso diramarsi come solista, fa da focace base al pregiato innestare e propagarsi dovizioso delle felici promenades pianistiche di Massa, che coordina con decisivo brio e giustappone in scioltezza consequenziali acquerelli jazzistici, con facondia e verve, delineando con terso trinare e immediato sciorinare esuberanti digressioni dall’animato giostrare e dal vincente involarsi. L’aggraziato e ravvicinato punteggiare e disporre di Massa scorre fluido e coinvolgente, lambendo lidi sonori irrorati di saettante freschezza e di levigata efficacia e descrivendo miniate danze con coesione comunicativa, per un periodare d’alea ricco di levore e che si protende lussureggiante delineando orizzonti in movimento con determinazione e limpidezza, in linea con il propositivo interagire di Leveratto e Borrelli. |
LUCA CAMPIONI QUINTET INCONTRI & CONTRASTI SPLASC(H) RECORDS CD H795.2 Con sottile proiettare e un radioso brio dal fine garrire, il violino di Luca Campioni spazia con fantasia e madido di pathos nel cd “Incontri & Contrasti”. Insinuandosi con slancio e gusto narrativo, Campioni irradia un periodare caldo e coinvolgente, che scende in profondità e descrive segmenti d’alea dal crescente effondersi e dall’armonioso e ficcante saettare in continuità con verve e accattivante efficacia risolutiva. Le scie opalescenti di Campioni si inoltrano in svariate e sempre nuove svolte, con stile e capacità comunicativa, con brillante tenuta di conduzione e un innestare improvvisativo crescente, determinato e propulsivo, capace anche di sensibili rifiniture impressionistiche, di convincenti affondi e di raggianti arabeschi dal soave vibrare. Campioni tende e svolge i suoi nitidi percorsi d’alea con sentimento e fantasia, veleggiando con intensità e savoir faire, spalleggiato dalle limpide pennellate di Bianchi on guitar, dal dinamico e attico scorrere in scioltezza, e sulla base del calzante fluidificare e sancire di Bagnoli on drums, dell’elastico pulsare di Ricci on bass e del caldo movimentare di Stefanuto on percussion, per paesaggi jazzistici guidati dal penetrante diramarsi e pispinare di Campioni. |
CARLO PASCERI REAL KOOB CAPA MUSIC 001 Con incisiva carica e coinvolgente feeling si svolgono i tracciati sonori effervescenti e penetranti del chitarrista Carlo Pasceri. L’adamantino sferragliare di Pasceri risalta per espressività e determinazione e sorge implosivo in tesi e accesi segmenti sonici e si svolge e si effonde in travolgenti mulinelli on the edge intrisi di energia e vitalità, con iridescenti cascate in avvincenti incursioni e capricci dall’inanellare fervido, con ben rilevato sound e ficcante proiettare. Spalleggiato al meglio dal calzante e propulsivo, palpitante e combattivo, amministrare ritmico di Buselli al basso e di Micalizzi alla batteria e con il contributo delle versatili coloriture, ora ariose, ora brillanti, delle tastiere di Pavan, Pasceri calibra i suoi decisivi e fragorosi affondi con frastagliato slancio e fantasiose svolte e accende l’atmosfera arroccando vibranti spirali in un fraseggio di dirompente efficacia, profondendo ed estroiettando accattivanti assalti chitarristici, dal pregnante diramarsi e dilagare con progressive intensificazioni, cesellando brucianti sequenze dal vivido giostrare e protendersi, intarsiandosi con il dinamico interagire e il netto solcare e vivacizzare di Micalizzi e Buselli, per itinerari rock-fusion dal significativo spessore inventivo. |
JMASSIMO MINARDI TRIO (H)OPE ‘N SPACE LUSH TALES LT CD O141 Con un malioso trinare e un miniato cesellare ricchi di sentimento e savoir faire e dal sound cristallino e trasparente in un periodare intriso di gusto narrativo e intessuto con feeling e stile, si diramano i paesaggi jazzistici del chitarrista Massimo Minardi nel cd “(H)ope ‘n Space”. Sulla base del poderoso e scuro apporto del contrabbasso di Mangialajo Rantzer e del fragrante e calzante sottendere di Pintori on drums, Minardi svolge e inanella con savoir faire i suoi tracciati discorsivi, con un fraseggio che si incunea e cresce ora in morbide oasi descrittive, ora in spigliati e coinvolgenti itinerari dal sinuoso dispiegarsi e dalla solatia spigliatezza. Minardi stilla con gradevolezza e pathos i suoi brillanti scenari d’alea, dal gradevole coronare e involgersi e dalle briose trasparenze, con fantasia e buon gusto, estroiettando e dipanando ad hoc i suoi preziosi ricami chitarristici. Sostenuto al meglio dal partecipe interagire e compenetrare di Pintori e Mangialajo Rantzer, dal solido e costante sospingere, Minardi fa sgorgare e sbocciare con diafano e levigato disegno le sue gemme d’alea, dal ben rifinito e accattivante intarsiare e zampillare in continuità, con significativa tenuta di conduzione e coesione, concreta efficacia e chiarezza d’orientamento, e ricche di senso jazzistico. |
PIROLLO-GIOACCHINI- ROSSETTI PLANETARIUM VELUT LUNA CVLD 03400 I variegati scenari sonori del clarinettista e compositore Gianni Pirollo, realizzati d’intesa con la cristallina raffinatezza del pianismo di Rossetti e con il diafano fluidificare del percussionismo di Gioacchini, si dipanano tra posate riflessioni crepuscolari e un coinvolgente e radioso accendersi e vivacizzare nei pregiati e articolati quadri del cd “Planetarium”. In accordo con il nitido sobillare di Gioacchini e con le punteggiate tessiture pianistiche di Rossetti e anche, in alcuni brani, con il contributo del caldo pulsare di Lucchini al contrabbasso, Pirollo inanella vellutate fioriture dal venusto germogliare e dall’armonioso e aurorale librarsi, inoltrandosi con gradualità e savoir faire in un inventivo e crescente sbrigliarsi in scioltezza dal ben tornito diramarsi, con un fantasioso coronare ricco di sentimento e di lepos. I paesaggi in movimento di Pirollo si svolgono in brillanti tracciati in divenire con un sognante aleggiare, dall’eufonica facondia e dal terso mormorare e stemperare, dal fine suggellare che trascorre in gioiosi e coinvolgenti rivoli di musicalità, con soavi nuances e briose coloriture e un vivido sortire, in cui Pirollo stesso raggia con felice efficacia, assecondato con prontezza da Gioacchini e Rossetti. |
FABIO PE3TTI QUARTETTO PIEDI “N” STALLO Z.BEST MUSIC FP 99 La radiosa e verace scioltezza del rigoglioso e corposo intensificarsi con naturalezza comunicativa del sax tenore di Fabio Pe3tti risalta in questo cd. Con sound ben modulato e a tutto tondo, Pe3tti calibra e scende in profondità con una gradualità discorsiva che si accende con gioiosa e pregnante disinvoltura in avvincenti affondi, dal vigoroso inoltrarsi, dal propulsivo mormorare e dal poderoso e terso inanellare, con un ben rilevato gemmare d’alea che sgorga sgusciante ed esuberante con munifica facondia, involandosi con brillante slancio risolutivo e significativa pienezza d’espressione in una conduzione che scorre armoniosa e senza soluzione di continuità e coglie nel segno con un coinvolgente arroccarsi e profondere, dalla efficace e ben plasmata concretezza e dal fluido e decisivo effondersi. Menci al piano dispone con limpida accuratezza e dinamica spigliatezza, con briosa coesione nel suo punteggiato e ravvicinato rintoccare, mentre duttile e solido nel contempo è il cardinare di Ghetti on bass in coppia ora con il calzante vivacizzare e lo spumeggiante spaziare di Paolini, ora con il sobillante sospingere di Manzi, i quali si avvicendano on drums e fanno da corroborante lanciare all’accattivante veleggiare in jazz di Pe3tti. |
GIORGIO DI TULLIO & FRIENDS DREAMS’N’DRUMS NEW-BIOSFERA PRODUZIONI BPCD200010 Il tempestivo sospingere e il netto solcare del drumming di Giorgio Di Tullio incalza e veleggia con coinvolgente e trascinante senso ritmico nel brillante caleidoscopio sonoro del cd “Dreams’n’Drums”. Le cavalcanti onde e il vivacizzante guarnire di Di Tullio commentano e movimentano un ampio ventaglio di situazioni acustiche ed elettriche, in cui può contare di volta in volta sul contributo di vari musicisti. Di Tullio caratterizza e sottolinea, sancisce e fluidifica con determinazione e carica il divenire di pezzi accattivanti, imprimendo il giusto tiro alle tracks, in coppia con vari bassisti, elettrici ed acustici, tra cui segnalo il pulsante portamento di Mistrangelo al contrabbasso e l’elastico sondare di Coppaloni al basso elettrico. Tra i pianisti si evidenzia il dinamico sciorinare ed infittire, dal brillante penetrare d’alea, di De Finti e il significativo svolgere e approfondire delle crescenti sortite in continuità, dall’inanellare in movimento, di Cella, come pure si apprezzano le radiose promenades dell’aggraziato disporre di Zara alla keyboard, il brioso e limpido giostrare e spaziare comunicativo, dai gioiosi risvolti del pianismo di Pollione e il graduale e cristallino dipanarsi e scorrere del fraseggio di Bonacasa. Tra i chitarristi salgono in primo piano Casali con il suo munifico fendere elettrico, dal decisivo coronare ed estroiettare, e Bianchi che saetta incisivo e avvincente, mentre poderoso e pregnante, con sound intenso e a tutto tondo, risalta il fraseggio di Azzali al sax tenore e Marienthal al sax alto effonde con pienezza espressiva la sua comunicativa verve e nondimeno Ummarino plasma ad hoc il suo terragno galleggiare percussivo e il tutto è coordinato e caratterizzato dalla concretezza e dall’efficacia esuberanti del propositivo slancio del drumming di Di Tullio. |
LORENZO FRIZZERA IL RE DEI GATTI CPM RECORDS CREFRIGAT Il duttile e versatile spaziare del chitarrista Lorenzo Frizzera scorre ed esplora in questo mini-cd. Il sound di Frizzera, ora limpido, ora fragrante, contempera impulso creativo e capacità discorsiva, con calibrato stillare in escursioni on the edge e in morbidi racconti dal graduale inoltrarsi e scendere in profondità. Assecondato da Dalla Porta on bass e da Manzi on drums, Frizzera si orienta e descrive passo passo e delinea con tratto limpido e cangiante, tra ricerca e savoir faire, con il contributo, in qualità di ospiti, ora delle trasparenti tessiture acustiche di Ferra alla chitarra, ora del ben plasmato sedimentare percussivo di Kanti Das. |