ECM Records – ECM 2042 – 2009
Jon Balke: tastiere, direzione
Amina Alaoui: voce
Jon Hassell: tromba, live electronics
Kheir Eddine M’Kachiche: violino
Helge Norbakken: percussioni
Pedram Khavar Zamini: zarb
Barokksolistene: archi
Da sempre interessato alle contaminazioni “transculturali” provenienti dai più disparati angoli del mondo, oggi Jon Balke è tra i musicisti più interessanti della scena contemporanea non solo europea. Dopo il bel progetto di Batagraf ed il recente disco in solo Book of Velocities, il pianista norvegese si cimenta insieme alla vocalist Amina Alaoui con le visionarie e conturbanti sonorità arabe. Molteplici sono però le ispirazioni che compongono la natura del disco. Testi di poeti Sufi, altri appartenenti alla religione cristiana o alla tradizione dei trovatori del XII secolo e addirittura della cultura medioevale andalusa completano un lavoro interamente tradotto dalla stessa Alaoui in lingua Aljamiado (antico dialetto ibrido arabo-andaluso). Il risultato è un coinvolgente mix decisamente distante dal pensiero jazzistico che pur si individua negli accenni alla fisionomia modale universalmente tipica della musica della tradizione. Con l’innesto prezioso di Jon Hassell e dell’orchestra d’archi Barokksolistene, Balke connette le varie “famiglie” sonore (Siwan significa appunto equilibrio), raggiungendo così un corpus unico che bilancia latinità e suggestivo arbocentrismo. La magica e suadente voce di Amina Alaoui, agile tra i suoni che si fondono, sigilla un disco prezioso e assolutamente emozionante.