Franco Cerri Double Quartet e Renzo Ruggieri Kappa Project

Foto: Fabio Ciminiera









Franco Cerri Double Quartet e Renzo Ruggieri Kappa Project

Serravalle Scrivia, Serravalle Outlet In Jazz – 12.8.2009


Una serata nel nome e nello spirito di Kramer, con i brani e i suoi collaboratori, le immagini e la sua sintesi. Il programma del festival di Serravalle Scrivia ha proposto, mercoledì 12 agosto, un doppio concerto dagli incroci suggestivi e aperti in maniera sorprendete a tantissime letture. Si sono avvicendati, infatti, sul palco prima Franco Cerri, accompagnato dal suo quartetto e dal quartetto d’archi Time Piece Quartet, e, a seguire, Renzo Ruggieri con Kappa Project, progetto per ensemble largo dedicato alla musica di Kramer.


Franco Cerri non ha bisogno di presentazioni: la sua gentilezza, la disponibilità a fermarsi con tutti, per un sorriso, per una parola o un autografo sono sempre affascinanti, come la voglia di tentare strade se non originali, quanto meno non scontate. Il repertorio e i suoni della formazione proposta a Serravalle lo testimoniano: quartetto d’archi e organo Hammond, la bossa nova come riferimento stilistico forte. Classe ed elegante lirismo, ritmi morbidi per un concerto gentile nei toni e accogliente: la ritmica formata da Enzo Carpentieri alla batteria, Salvatore Maiore al contrabbasso e Alberto Gurrisi all’Hammond entra in perfetta sintonia con lo spirito della musica e rende fluido l’incontro di chitarra e archi, calibra in maniera precisa le melodie con lo sviluppo armonico offerto dalla formazione.


Sempre per rimanere alle esperienze nuove e non scontate di Franco Cerri, nell’agosto del 2008 il chitarrista parrtecipò come ospite alla prima esibizione di Kappa Project, lavoro per ensemble ampio architettato in maniera esemplare da Renzo Ruggieri sulle musiche di Gorni Kramer. A distanza di un anno, il fisarmonicista ha portato a Serravalle un progetto cresciuto e sviluppato in maniera matura.


Innanzitutto la formazione: alla ritmica formata da Massimo Manzi alla batteria, Massimo Moriconi al contrabbasso e Mauro De Federicis alla chitarra si aggiungono otto fiati e le fisarmoniche di Renzo Ruggieri, per la maggior parte del tempo direttore, e Danilo Di Paolonicola. Kramer viene rivisto secondo i suoi stessi arrangiamenti e attraverso le immagini delle tante apparizioni televisive, ma anche della sua casa di Rivarolo: un percorso teatrale, quasi, realizzato con una stratificazione di stimoli, con una regia sapiente.


Uno spettacolo fluido fatto di brani, immagini e anche presentazioni di quanto, di volta in volta, sta per succedere: la presentatrice della serata viene coinvolta come voce narrante, un filo rosso che introduce o ricorda, a seconda delle età degli spettatori, i contesti e le commedie musicali in cui erano inserite le canzoni. Si aggiunge a questo lo spessore di una formazione che annovera tra le sue fila alcuni dei musicisti più importanti della scena abruzzese e marchigiana, in grado di esprimere, sia come solisti che come sezione, il grande valore della musica di Kramer.


Sono molti i punti che emergono, se si va alla ricerca di un filo rosso tra i due concerti: il rispetto e le ancora enormi possibilità di sfruttamento delle tradizioni (la bossa nova, da un lato, e Kramer, dall’altro); l’eleganza dell’arrangiamento; la figura e l’ispirazione di Kramer, presente in maniera palese o in filigrana in tutta la serata; la voglia di mettere alla prova le proprie idee musicali con progetti particolari. Un accoppiamento senz’altro felice, vista la quantità di pubblico rimasta fino al termine del secondo concerto, e gratificante per la qualità delle proposte.


Il periodo di crisi sta mietendo vittime tra festival anche radicate nel tempo e nei territori di appartenenza: rassegne storiche in quest’estate non si sono tenute, molte hanno resistito con programmi ridotti. Il Serravalle Outlet in Jazz si tiene nel grande outlet di Serravalle Scrivia e dimostra come la cultura e il commercio possano incontrarsi senza perdere o svilire le proprie caratteristiche, anzi guadagnando sia in termini economici che di visibilità e fruibilità. La scelta di puntare su una manifestazione culturale per pubblicizzare marchi e negozi paga anche, e soprattutto, attraverso il percorso individuato da una direzione artistica attenta e intelligente: nomi conosciuti anche al di là del pubblico del jazz, come Mario Biondi, si affiancano ai grandi personaggi del jazz internazionale come Ray Mantilla e Jerry Bergonzi, alle tante espressioni emergenti del jazz italiano, presenti sullo stesso palco, con uguale dignità e ascoltati con estremo rispetto da un pubblico attento e partecipe.