Aires Tango – 10/15

Aires Tango - 10/15

Parco della Musica Records – MPR 019CD – 2009




Javier Girotto: sax soprano, sax baritono

Alessandro Gwis: pianoforte, electronics

Marco Siniscalco: basso elettrico

Michele Rabbia: batteria, percussioni







10/15 è l’album uscito nel 2009 per la Parco della Musica Records che celebra i quindici anni di attività della formazione italo argentina Aires Tango. Era infatti il 1994 quando il sassofonista e compositore argentino Javier Girotto ebbe l’idea di mettere su un progetto che fondasse le radici musicali proprie del suo paese, e con particolare attenzione alla musica di Astor Piazzolla, con un linguaggio tipicamente jazzistico. Ecco che allora mosse i primi passi il gruppo degli Aires Tango che, come dicono gli stessi protagonisti nel book all’interno del cd, nessuno di loro si aspettava potesse durare così a lungo e con questi risultati, arrivando appunto nel 2009 a pubblicare il loro decimo album.


10/15 rispecchia perfettamente la qualità raggiunta dai quattro sia a livello compositivo (tutti e quattro i componenti sono autori dei brani presenti) che da un punto squisitamente tecnico, con un’intesa ormai negli anni consolidata. I quattro si muovono in completa sintonia, in cui ogni intervento è sapientemente inserito in un contesto dal sapore latino divenuto nel tempo un marchio di fabbrica. Gli scenari disegnati dal soprano di Girotto sono come sempre suggestivi ricordando in alcuni momenti le sonorità tipiche di certe produzione targate ECM, come ad esempio in Para Biagio o Corale I, anche se il mix con i melanconici ritmi argentini rende il tutto ancora più originale e riconoscibile, in un territorio divenuto nel tempo oramai familiare a tutti i componenti: Gwis e Siniscalco si caratterizzano per delicatezza e leggerezza mentre le varie dinamiche di Rabbia completano splendidamente le armonie ricreate, in cui non mancano anche effetti elettronici e campionamenti. Se un appunto proprio lo si vuol trovare è forse talvolta la mancanza di spontaneità ed estemporaneità che in alcuni momenti ci si aspetterebbe dando la sensazione di essere tutto già scritto a tavolino, risultando alle volte monocorde, ma è davvero un dettaglio in un disco di livello che si lascia ascoltare senza alcuna fatica e che ben rappresenta il cammino e la carriera importante di un ensemble di valore.