BANN – As you like

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Jazz Eyes – Jazz Eyes 010 – 2011





Seamus Blake: sassofono tenore

Jay Anderson: contrabbasso

Oz Noy: chitarra elettrica

Adam Nussbaum: batteria






Probabile beniamino e insieme asso di casa (se questa dinamica etichetta gli aveva già tributato un doppio album che ne fissava i passaggi live nella penisola), il sassofonista anglo-canadese Seamus Blake è un dotato solista che ha dimostrato finora di muoversi con agio entro il pabulum dello hard-bop contemporaneo e nei mélanges stilistici (frequentandone peraltro tra i maggiori esponenti delle due ultime generazioni) ivi incluse le curiosità verso il retaggio classico.


Difficile peraltro opporre dubbi alla line-up, sostenuta dal vecchio leone della batteria Adam Nussbaum e dal navigato nocchiero di note basse Jay Anderson, accogliendo certo con grande credito l’abile chitarrista elettrico Oz Noy, solista avant-garde non insensibile agli esempi di diversificati fratelli maggiori tra cui potremmo citare ad orecchio un asse che si snoda da Scofield a Ribot senza comunque fiaccarne il carattere individuale e lo status paritario nella formazione, evidentemente qui proposta come cellula già autonoma.


Attacco dunque in medias res e alquanto lanciato per l’affaccendato quartetto le cui morfologie s’intessono sulle note oblique, ruvide della chitarra, entro le cui maglie s’impilano le arguzie del contrabbasso, su un plateau scolpito con tocco sicuro ma mai pesante della batteria, di supporto alla presenza di sostanza del tenore, puntualmente in causa senza svelare alcuna ansia del possesso di scena. E quest’ultima s’avvicenda tra esplosive lacerazioni che alternano il passo a ballate di ristoro, giocando tra la metamorfosi timbrica e la liquefazione melodica, riaggiogandosi davanti alle redini del bop per poi riprodursi in estrose acidità e densità lunari. Programma intelligentemente e opportunamente differenziato che ben si presta a riesami e riascolti, in un altro accurato colpo e attestato costruttivo della label siciliana JazzEyes e del grintoso patron Paolo Siculiana, presenze non certo a margine e di proposte solide e pensanti, e nel presente caso improntata ad un dinamico spirito offbeat ma non alieno a luce ed equilibrio.