Ada Montellanico – Suono di donna

Ada Montellanico - Suono di donna

Incipit Records – INC 138 – 2012




Ada Montellanico: voce

Giovanni Falzone: tromba, arrangiamenti, direzione

Francesco Diodati: chitarra

Gabriele Evangelista: contrabbasso

Alessandro Paternesi: batteria, percussioni

Mirco Mariottini: clarinetto basso,

Glauco Benedetti: basso tuba

Massimo Morganti: trombone





Bello e avvincente il nuovo disco di Ada Montellanico. È un lavoro dedicato alle donne, alla loro musica e sensibilità, filtrate attraverso la voce forte e intensa di una cantante il cui profilo artistico travalica i confini italici. In Suono di donna è spalleggiata dalla genialità e inventiva del trombettista Giovanni Falzone. Suoi sono gli arrangiamenti e la direzione di una band inusuale, che nel suo insieme da l’impressione di essere una grande orchestra composta da “solo” sette elementi. Il repertorio è dei più interessanti, otto cover che spaziano dal jazz al pop, al rock, e due pezzi originali: la delicata e dolcissima Meteora, scritto da Falzone e Montellanico, e la “classica” Trepido sguardo della nostra cantante. Suono di donna è una vera sfida, piena di imboscate, in cui la Montellanico si destreggia con bravura e duttilità, improvvisando con profondità espressiva. Si prenda il brano iniziale, il capolavoro di Joni Mitchell, Black Crow.


Dopo l’attacco aggressivo degli strumenti, la voce della Montellanico dipana con risoluta fermezza il testo di Black Crow restituendoci il suo punto di vista moderno e privo di sudditanza. Interessanti sono le versioni, ri-arrangiate, di Parole di burro di Carmen Consoli e Promised Land di Ani DiFranco. A questi due pezzi la Montellanico fa seguire un paio di composizioni di grandi direttrici d’orchestra, Carla Bley e Maria Schneider. Che dire: la difficoltosa cover di Ups and Downs (Bley), che per i suoi saliscendi metterebbe a dura prova anche un ciclista navigato, è affrontata dalla cantante con piglio, fermezza e improvvisazione, adagiandosi e lasciandosi guidare dai marosi artificiosi della Bley; mentre un magnifico trombone, che apre quel capolavoro che è Choro Dancado (Schneider), fa da sponda alla voce policroma e danzante della Montellanico. L’inquieta, cupa e algida Joga di Bjork si tinge di brillantezza per via di un ispirato arrangiamento e di una narrazione vocale spregiudicata ed elegante. Suono di donna si chiude con una struggente interpretazione di Bird Alone di Abbey Lincoln e, a commiato, una solare, gioiosa e “sinfonica” So far away di Carol King. Suono di donna è un disco che merita un bel po’ di stelle!