Slideshow. Giancarlo Mazzù

Foto: Roberta E. Zlokower










Slideshow. Giancarlo Mazzù.


Jazz Convention: Giancarlo, così, a bruciapelo puoi parlarci del tuo nuovo lavoro discografico D’istante 3?


Giancarlo Mazzù: D’Istante3 è il risultato della collaborazione mia e del pianista Luciano Troja con il sassofonista e clarinettista newyorkese Blaise Siwula. Questo nostro sodalizio musicale dura dal 2006 quando abbiamo suonato per la prima volta con il Mahanada Quartet all’ABC No-Rio di New York nell’ambito delle C.O.M.A. Series dedicate alla musica improvvisata, rassegna curata da Blaise dal 1998. Negli anni, l’ABC No-Rio è diventato un appuntamento fisso fra le nostre performances newyorkesi insieme a Blaise. Questo ha portato allo sviluppo di un linguaggio comune originale basato sull’improvvisazione che abbiamo voluto documentare con questo cd registrato a Brooklyn e appena pubblicato dall’etichetta inglese SLAM.



JC: Facendo un balzo all’indietro, ci racconti ora il primo ricordo che hai della musica?


GM: Mio zio, Martino Schipilliti, che è stato il mio primo maestro di chitarra, che suona Capriccio Arabo di Tarrega mentre io e il mio gemello Francesco ascoltiamo affascinati.



JC: Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare un musicista?


GM: A un certo punto della mia vita ho capito che questa è la mia strada e ho fatto del mio meglio per riuscire a intraprenderla.



JC: E in particolare un chitarrista?


GM: Suono la chitarra dall’età di cinque anni quando mio zio Martino Schipilliti ha avviato me e mio fratello Francesco allo studio dello strumento dandoci i primi rudimenti. Ricordo che a 9 anni già suonavamo temi come All Of Me e Lullaby of Birdland in duo, cosa che continuiamo a fare anche oggi. Sono sempre stato attratto dagli strumenti e dai sistemi musicali extraeuropei e ciò mi ha portato nel tempo a collezionare e suonare strumenti tradizionali provenienti da diverse aree geografiche come sitar, oud, bouzuki, percussioni indiane ed africane oltre ai differenti tipi di chitarra classica, acustica, freetless e baritona. Nel cd D’istante 3, in due tracce, ho utilizzato la batteria come un insieme di strumenti a percussione tradizionali.



JC: Ti piace la definizione di musicista free o gradisci altro?


GM: Preferisco quella generale di musicista perché il free è un aspetto della mia attività musicale che comprende anche la composizione, lo studio e l’insegnamento della chitarra jazz nei suoi differenti stili, l’amore per la musica rinascimentale e barocca e lo studio del songbook americano. Proprio da quest’ultimo aspetto ha preso vita il progetto Seven Tales About Standards con il pianista Luciano Troja.che ha al suo attivo due cd pubblicati dalla Splasch ed un terzo in preparazione nel quale prendiamo standards molto conosciuti e li reinterpretiamo in modo aperto. Quello che particolarmente mi interessa del free è l’assenza di costrizioni e l’assoluta importanza che viene data al processo di composizione istantanea.



JC: Fare avanguardia è di ostacolo nell’ambito jazz?


GM: Dipende sempre da chi hai come interlocutore e dal suo grado di apertura. Una delle caratteristiche del jazz è la trasformazione e l’avanguardia può essere un buon propulsore.



JC: Ha ancora un significato oggi la parola jazz?


GM: Il problema non è la parola, ma i troppi significati che le si attribuiscono. Se chi la usa, al di là dei differenti stili musicali vuole indicare la presenza di un’energia naturale che si traduce nella estemporaneità dell’atto creativo per me va bene.



JC: Ma cos’è per te il jazz?


GM: È la forma di arte musicale che più delle altre mi permette di esprimermi.



JC: Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica jazz?


GM: Libertà, trasformazione, creazione perpetua, naturalezza.



JC: Tra i dischi che hai ascoltato quale porteresti sull’isola deserta?


GM: Bitches Brew di Miles Davis.



JC: Quali sono stati i tuoi maestri nella chitarra, nella musica, nella cultura, nella vita?


GM: Nella chitarra oltre a mio zio Martino Schipilliti che ha avuto l’intuizione di avvicinarmi a questo meraviglioso strumento, è stato determinante l’incontro con il chitarrista venezuelano Alirio Diaz con il quale ho studiato per quattro anni e che mi ha trasmesso tantissimo, non solo a livello musicale, ma anche umano. Nella musica i miei maestri di Conservatorio Cinzia Gizzi e Salvatore Bonafede. Con quest’ultimo ho realizzato nel 2010 un cd di mie composizioni Among the Waves of Light per l’etichetta Dodicilune. Per ciò che riguarda i miei interessi culturali sono molto attirato e incuriosito da qualunque forma d’arte, sia essa pittura, poesia, letteratura, sia antica che moderna, sia occidentale che orientale.



JC: I solisti di free jazz che ami di più?


GM: Ornette!



JC: Qual è stato per te il momento più bello della tua carriera di musicista?


GM: Quando è uscito il mio disco di composizioni per chitarra sola Pure Landscapes (Dodicilune 2007). Si tratta di una sorta di diario musicale della mia vita estremamente intimo e fuori da ogni convenzione musicale… Il fatto che in seguito abbia incontrato il favore del pubblico e della critica mi ha riempito di gioia.



JC: Quali sono i musicisti con cui ami collaborare?


GM: La mia più duratura collaborazione è quella con mio fratello gemello Francesco, fantastico chitarrista con il quale abbiamo un pirotecnico duo incentrato sulle possibilità virtuosistiche della chitarra jazz. C’è poi Luciano Troja con il quale collaboro da 10 anni. È un musicista poetico e sensibile ma al tempo stesso aperto alla sperimentazione e al free. E quindi l’eccellente sassofonista Blaise Siwula…, sento che questo disco rappresenta solo l’inizio del nostro percorso musicale insieme. Gli altri due componenti di Mahanda Quartet, il flautista Carlo Nicita e il sassofonista Carmelo Coglitore con i quali abbiamo realizzato 3 splendidi cd e tours in Europa e Usa. Di recente è nato un sodalizio importante con il trombonista Lauro Rossi, collega al Conservatorio di Trapani dove insegno Chitarra Jazz. Abbiamo due grandi punti in comune: la buona musica e la buona cucina! E infine voglio citare alcune importanti collaborazioni come quelle con il chitarrista Paolo Sorge, la cantante Rosalba Lazzarotto e il bassista Vincenzo Baldessarro.



JC: Cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?


GM: Naturalmente nell’immediato mi occuperò della promozione del cd D’istante 3 insieme a Luciano e Blaise. Ho in cantiere diversi progetti per lavori solistici, un cd in duo con mio fratello per l’anno prossimo e nuovi progetti con Luciano…