La seconda parte di WInJazz – Women in Jazz

Foto: Fabio Ciminiera










La seconda parte di WInJazz – Women in Jazz

Roma, Teatro Villa Pamphilj

Monica Demuru & Natalio Mangalavite “Madera Balza” – 12.3.2016

Monica Demuru: voce

Natalio Mangalavite: pianoforte


Federica Zammarchi & Gianluca Massetti On the rock’s special guest Danielle Di Majo – 26.3.2016

Federica Zammarchi: voce

Gianluca Massetti: pianoforte

Danielle Di Majo: sax soprano



La “sezione primaverile” di WInJazz – Women In Jazz ha presentato al pubblico quattro appuntamenti: oltre ai due concerti, di cui parleremo più avanti, un talk show musicale con le vincitrici della precedente edizione – Elena Paparusso, Laura Taglialatela e Chiara Viola – che racconteremo in un altro articolo, e Jazz Kitchen, happening tra cucina e musica, condotto da Enzo Pellegrini.


Il versante meridionale del mondo visto attraverso le sue musiche. Questa potrebbe essere, in una sintesi davvero estrema, la chiave di lettura di Madera Balza, l’incontro musicale che vede protagonisti Monica Demuru e Natalio Mangalavite. I due musicisti sviluppano sul palco un racconto che va oltre la canzone: coinvolge la recitazione, invita alla riflessione sui temi proposti dalle canzoni, mette in luce lo spessore interpretativo dei due e la loro capacità di affrontare con gusto ed equilibrismo i vari scenari incontrati.


Madera Balza unisce lingue e significati già nel titolo. “Madera balsa” in spagnolo significa “legno di balsa”, un legno leggero e resistente, una pianta che cresce rapidamente e diffusa nel Sud America. Allo stesso tempo, “balza” in italiano vuol dire salto, ma anche piega o interruzione.


Una costruzione musicale naturalmente rivolta a superare confini e a giocare con le ambientazioni dei vari brani. E la conclusione con la celeberrima Via con me, la seduzione morbida e malinconica connaturata nel pezzo di Paolo Conte, diventa il manifesto di un concerto dove si intrecciano ritmi popolari e danze, languide melodie e repentini scambi tra voce e pianoforte. Un salto continuo tra lingue e suggestioni, un dialogo sempre serrato e vivace tra i due protagonisti per far dare vita ai personaggi che popolano le varie canzoni. Il temperamento di Demuru e Mangalavite, la connessione proveniente dalla confidenza reciproca, la naturalezza con cui dipingono le atmosfere: tutto questo, e molto altro, concorre a dare forza a un concerto di squisita fattura.


Nel percorso musicale di Federica Zammarchi è presente, in modo pressoché costante, il rapporto con materiali provenienti dal rock e, in genere, da contesti extra-jazzistici. Se i progetti dedicati a David Bowie e a Jimi Hendrix avevano come filo conduttore il mondo espressivo del musicista omaggiato, sotto la sigla On the rock’s emerge l’eclettismo del sodalizio instaurato con il pianista Gianluca Massetti. Da Battiato ai King Crimson, passando per Culture Club, Nada, Aqua e Muse. Ulteriore particolarità del progetto è la presenza ogni volta di un diverso ospite – in questo caso il sax soprano di Danielle Di Majo.


Il gioco delle dinamiche e la completa scomposizione delle matrici originali per ricondurli ad una versione del tutto personale sono le due caratteristiche principali del lavoro condotto da Zammarchi e Massetti. Metriche dispari messe al servizio delle melodie per dare vita ad un caleidoscopio di stimoli e possibilità secondo cui interpretare i brani: l’agilità della formazione consente di “mascherare” le complicazioni e i marchingegni sonori dietro il filo del canto e delle improvvisazioni a tutto vantaggio della godibilità della musica.


L’idea di mescolare le carte con canzoni di provenienza alta e bassa e, poi, di trattare con analoga determinazione tutti i brani, rende ancora più frizzante il prodotto complessivo, aggiunge un senso di sorpresa e aspettativa allo sviluppo del concerto.


Il Teatro Villa Pamphilj di Roma è stato il palcoscenico di un’esplorazione del versante femminile del jazz: progetti vitali, capaci di disegnare una sintesi tra linguaggi e ispirazioni, alla ricerca di una via personale per rispondere ai tanti stimoli provenienti dalle realtà musicali odierne. Progetti colti in una fase diversa del loro sviluppo, in grado di tenere il palco e di esprimere in modo compiuto le intenzioni estetiche delle singole leader.



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