Federica Michisanti Trioness – Isk

Federica Michisanti Trioness - Isk

Filibusta Records – RI 611 – 2017



Federica Michisanti: contrabbasso, composizioni

Matt Renzi: sax tenore, clarino basso, corno inglese, oboe

Simone Maggio: pianoforte






Piuttosto fedele a sé stessa ed alle proprie, private strategie estetiche, ad una distanza di tempo piuttosto breve dal ben caratterizzato Trioness, la contrabbassista ed autrice d’area romana non smentisce il già apprezzato profilo in un nuovo lavoro che non altera nemmeno le scelte strumentali, confermando il partner pianistico Simone Maggio ed affidando le ance al polivalente Matt Renzi, che importa anche fiati abitualmente viventi nel mondo classico.


Si conferma altresì l’impostazione drumless, su cui eravamo già stati edotti dall’Autrice: «Mi permette di dare maggior risalto ad alcune sfumature di suono e di dare prevalenza alla melodia e all’uso, talvolta, della sovrapposizione delle voci dei tre strumenti, sfruttandone le diversità timbriche per ricavarne una nuova trama musicale», e certamente confermato è il respiro cameristico ma più in generale la peculiare eleganza da cui è pervaso il lavoro.


«La sostanza è rimasta la stessa – così prosegue nell’introdurci la contrabbassista. L’intreccio delle voci, in alcuni momenti contrappuntistico, la cura nel far cantare nei temi e le tensioni degli accordi, l’uso frequente di accordi di dominante, l’atmosfera sospesa, l’improvvisazione collettiva in alcuni momenti. Più spazio è stato lasciato all’improvvisazione totale, che abbiamo realizzato non perdendo mai di vista il gusto della composizione, seppure estemporanea.»


Così come la quarta di copertina del nuovo album ci richiama al capitale senso della scrittura, l’egualmente rappresentata composizione istantanea (ben distante per energie da quanto abitualmente esposto dai più veementi alfieri della forma libera) persegue soluzioni originali e sensibili nella “fissazione dell’idea musicale”, evidentemente non circoscritta a quanto depositato su pentagramma, e ripartita con equità partecipativa dalle tre figure solistiche, piuttosto prodighe nel declinare le individuali arti, liberamente ispirate dalla leader, sempre caratterizzata da un personale suono di corposo nitore.


Ulteriore conferma insomma per Federica Michisanti, le cui visibilità e firma sono state recentemente valorizzate anche dall’esperienza discografica Giovani Leonesse (appendice “giovanilista” alle periodiche produzioni a cura della romana Casa del Jazz), e sulla cui musicalità democratica – qui rappresentata – alita un distinto spirito accademico, in nulla ostativo ad un’espressività personale di libera matrice jazz, in cui coesistono e s’armonizzano studiata preparazione e ariosa freschezza.