Finnish Jazz: Alexi Tuomarila – Kingdom

Finnish Jazz: Alexi Tuomarila - Kingdom

Edition Records – EDN 1090 – 2017



Alexi Tuomarila: pianoforte

Mats Eilertsen: contrabbasso

Olavi Louhivuori: batteria






Sezione ritmica di carattere, quella dei variamente attivi e già ben caratterizzati Olavi Louhivuori e Mats Eilertsen, ma non trattiamo di meri garanti per un’entità pianistica forse meno affermata ma di suo certamente definita, che per la terza volta si trova alla punta solistica del trigono a suo tempo esordito nel corposo Constellations (Jazzaway, 2005), confermatosi nel più focale e acclamato Seven Hills (Edition 2013) per caratterizzarsi ancora nel presente appuntamento, in cui ulteriormente s’affina sia l’intesa dei tre che l’arte del titolare, portatore di una musicalità bilanciata tra lo studio ritmico ed una verve melodica.


Così s’avvicendano passaggi in cui s’esplorano molti aspetti delle logiche del ritmo, dall’intricato dinamismo di Shadows all’incedere in forma di andante di Bruin Bay, segnando propulsivamente anche i momenti di più spiccato lirismo, quali la conclusiva White Waters; non è nuova la prassi della conversione in jazz del patrimonio pop, e Tuomarila ne esplicita perizia producendosi nella dylaniana The times they are a-changin’, raramente chiamata in causa e qui matrice di dinamiche soluzioni, impregnate di un luminoso clima danzante.


Una macchina ritmica vigorosa e fertile per interventismo nel caso della batteria, carnosa e di spiccata eloquenza fraseologica nel caso del contrabbasso, provvisti di adeguata dimensione individuale, sempre attivamente chiamati in causa e dialogante con le tessiture del piano, tratteggiato dalla fluenza, o meglio dalla piena discorsiva erompente dai tasti del leader, sempre di spiccata prontezza figurativa.


Pur tenendo conto dei compromessi formali cui non è immune, sul piano della fruibilità, vi è un intelligente spirito fusion ad improntare il nuovo lavoro del giovane finnico, e le tangibili attenzioni verso la fraseologia trans-stilistica e la libera inventiva ritmica possono ricondurre per analogia al mondo di un Esbjorn Svensson: se la successione alla sua figura ha nei fatti perso d’attualità (trovandoci già ad un decennio dalla sua scomparsa) nonché di mordente di mercato (nella sempre maggior relatività del termine), di certo non difettano, al di fuori di questo legittimo paragone, autonome doti e credibilità al precoce e fattivo Tuomarila nel definirsi una presenza significativa nello scenario idiomatico oltre i confini (certamente e comunque non angusti) dell’Euro-jazz.



Link di riferimento: alexituomarila.com