Action Reacton 1

Action Reacton 1

Slam Records – SLAMCD 583 – 2017





Pippo Lionni: spatole da pittore, pianoforte

Sergio Corbini: pianoforte, synthesizer, elettronica

Stefano Franceschini: sax soprano, sax baritono, elettronica








Nella sua rigorosa e inesauribile ricerca di nuove espressività e di sperimentazioni di frontiera, Slam pubblica questo cd che documenta, in forma esclusivamente sonora, un’action painting di Pippo Lionni, pittore newyorkese ma francese d’adozione, insieme a due musicisti italiani. Il pianista Sergio Corbini e il sassofonista Stefano Franceschini. Lionni lavora si di una grande tela bianca su cui traccia, con una spatola linee nere, ora simmetriche ora casuali, spesso separate da grandi spazi bianchi. Il raschiare del suo attrezzo, lo spostarsi dei suoi ginocchi sulla tela, rumori rielaborati elettronicamente dallo stesso pittore creano un ritmo, certo non scandibile, c non regolare. Su questo ritmo improbabile e sullo sviluppo delle oniriche tracce lasciate sulla tela, intervengono, ovviamente improvvisando, i due musicisti. Il panorama sonoro si alterna quindi silenzi e rumori, brevi frasi degli strumenti ed effetti elettronici. Si crea un’atmosfera sospesa, in cui tutto, o niente, può accedere. Puro suono, senza linee melodiche, segmentazioni ritmiche o strategie armoniche per commentare immagini che nascono al momento. Come scrive Donatella Tognaccini nelle note di copertina, «L’astratto linguaggio grafico in bianco e nero dei recenti dipinti di Pippo Lionni diventa un suono vertiginoso lanciato nello spazio, con un grande senso di libertà.» Certo, la stessa autrice scrive anche che è impossibile classificare questo tipo di esperienza artistica senza cadere in una qualche forma d’ambiguità. Non siamo davanti ad una performance musicale in senso stretto né a un lavoro pittorico vero e proprio. Musicisti e pittore creano un lavoro totalmente sinestetico. Su questa strada si muoveranno, probabilmente, sempre più artisti nel futuro. In questo senso Action Reaction è un lavoro del massimo interesse. Certo, l’ascolto dal cd, senza il supporto visivo toglie molto alla comprensione del lavoro. Per entrare di più nel clima della performance è consigliabile, come d’altronde raccomandato nella stessa copertina del disco, guardare i filmati presenti su You Tube. Quest’approccio multisensoriale consente di cogliere alcuni momenti di autentica poesia presenti nel lavoro dei tre artisti.


In ogni caso un disco interessante anche, ovviamente, impervio e destinato a non incontrare il favore di tutti, specie dei jazzofili più “duri e puri”. Interessante comunque notare come il jazz, musica considerata di nicchia, sia oggi presente nelle più svariate situazioni della nostra contemporaneità. Può essere (nel peggiore dei casi) musica d’ambiente, “d’ascensore” o colonna sonora di sperimentazioni radicali come quella di questo disco. In ogni caso, non è una musica morta.