Nypan – Stereotomic

Nypan - Stereotomic

Losen Records – LOS 168-2 – 2017





Øyvind Nypan: chitarra

Bernt Moen: pianoforte

Egil Kalman: basso

Ole Mofjell: batteria






Stereotomic segue dopo qualche anno Republique, entrambi realizzati per la Losen Records. Il leader, Oyvind Nypan, che da anche il nome al gruppo, in questo suo recente progetto, quarto come leader, si presenta con una nuova formazione. Il chitarrista norvegese, le cui ascendenze musicali risalgono a Pat Metheny, ha registrato dal vivo e in presa diretta otto brani originali presso l’università di Agder a Kristiansand in Norvegia. Stereotomic, nome di ascendenza greca, significa tagliare una pietra in misura e maniera precisa. Dovrebbe essere anche questo il taglio del disco immaginato da Nypan. Un lavoro configurato sul posto, seduta stante, riprodotto da musicisti indottrinati al momento sulle parti che andranno a suonare. Una perfettibile perfezione che si apre con un tango stralunato intitolato Heavy Hangs the Head. Chitarra e piano, strumenti armonici qui amalgamati con destrezza, descrivono le fattezze di volute al limite di un erotismo scanzonato e latino. Don’t Mind if I Do mantiene sugli allori il leader, questa volta in tenzone con il basso. C’è da dire che Nypan è bravo a flirtare con il piano, e anche nel costruire brani che contengono una certa originalità narrativa, ma risente ancora di alcune sonorità tipiche del Metheny targato ECM. Piece for Peace è una balland dai risvolti progressisti che sfocia in Resignated Driver, un pezzo che rievoca lo spirito della ritmica del quartetto di Coltrane: «… McCoy Tyner/Elvin Jones kind of feel», come recita Nypan. Bravo, qui il batterista a girarci attorno accennando con misura e intelligenza il maestro. Just for the Record riporta la quiete attraverso una ballad pianoless. Alberga con leggerezza il fantasma di Metheny, ma Nypan si fa apprezzare per la scrittura e la conduzione del trio. Oscuro, atonale e dissonante è il dinamico The Big Rumble Tumble; mentre intimista e delicato è Paris, un pezzo scritto in ricordo dei tragici avvenimenti terroristici del 2015. Il suono della chitarra è caldo e le linee melodiche ricordano quelle di Wes Montgomery o Jim Hall. L’interessante Stereotomic si chiude con This Old Thing, omaggio al passato del jazz qui rivissuto attraverso un blues tirato dal trio e spalleggiato dai solo di chitarra hard bop di Nypan.




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