David Arthur Skinner – Skinner Plays Skinner

David Arthur Skinner - Skinner Plays Skinner

Losen Records – LOS 171-2 – 2017





David Arthur Skinner: pianoforte






In maniera gentile e, a tratti, ironica, David Arthur Skinner ci introduce nel booklet alle motivazioni che sono dietro i brani suonati in piano solo all’interno del suo nuovo disco, Skinner Plays Skinner. Il rapporto con l’intero repertorio proposto e la chiave principale delle singole tracce vengono così ad essere condivisi con l’ascoltatore in una forma immediata.


Le composizioni originali presenti nel disco rappresentano per David Skinner qualcosa di simile agli standard: brani ripresi negli anni, rivisti sotto angolazioni diverse, evoluti nelle varie interpretazioni, esercizi di stile capaci di prendere nel tempo vita autonoma. Ma anche la spiegazione dei titoli e dei giochi di parole con cui sono stati costruiti. se titoli come Diagonal Rag e David’s Blues, le prime due tracce del lavoro, mettono in evidenza il punto di partenza, l’ascolto fa comprendere l’attitudine lineare e diretta con cui il pianista porta il materiale sul suo terreno: il genere viene evocato ma poi, un passo alla volta, ci si distanzia dalla matrice canonica per andare verso il proprio mondo espressivo. Skinner coniuga rispetto e personalità, intenzione di non stravolgere e naturale disposizione a mostrarsi in prima persona.


Skinner Plays Skinner è attraversato da un tono leggero e, tutto sommato, positivo. Anche i momenti più riflessivi – Grå trøst o At home, ad esempio – si rivelano più pacati e intimi che decadenti. Trompe-le-pied è una danza dal passo frastagliato, come rivela il titolo e come conferma il pianista; il ritmo incalzante di Antipodology e di Half an Arthur ci porta nel bebop in modo sghembo e personale. Uno spirito brillante che trova la sua definitiva affermazione nella mobilità dei passaggi finali della conclusiva Ert. Balloon e Disconnect sono gli episodi più articolati, dove l’architettura si fa più articolata, senza però indulgere troppo in movimenti autoreferenziali. Nel corso delle dieci tracce, David Skinner riesce ad evitare di diventare poco comunicativo: il titolo perde quella patina di seriosità per far spazio all’autoironia e all’attitudine accogliente che il pianista dimostra sin dalle prime note.



Link di riferimento: www.losenrecords.no/release/skinner-plays-skinner



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