McCoy Tyner: Echoes With a Friend

Foto: Roberto Priolo










McCoy Tyner: Echoes With a Friend
Milano, Area Musica Estate – 6.7.2017





Lo scenario è incantevole: siamo nell’orto botanico di Milano. Fa molto caldo, le zanzare non danno tregua, ma vale la pena essere qui. È di scena uno dei più grandi pianisti della storia del jazz, un’icona, un rivoluzionario: The Master, al secolo McCoy Tyner. Si celebra la sua arte e la serata è intitolata Echoes With a Friend, ovvero generazioni di pianisti che hanno subito la sua influenza, il suo fascino, e che da li sono partiti per costruire le proprie carriere. In cartellone era prevista la presenza di Geri Allen, come pianista iniziale. Purtroppo è mancata prima dell’inizio della tournée. Il concerto è stato aperto in suo nome, a ricordo di una grande pianista. Allen è stata sostituita dal nostro Antonio Faraò, pianista conosciuto e apprezzato anche negli Stati Uniti. Ed è stato proprio Faraò ad aprire il concerto assistito da una sezione ritmica composta dal notevole Gerald Cannon, contrabbassista di Tyner, e dal prodigioso e giovanissimo Francisco Mela. Entrambi sono stati scelti per fare da sezione ritmica a tutti e tre i pianisti. In scaletta si dovevano eseguire composizioni di McCoy Tyner, rilette attraverso le caratteristiche ed originalità di ognuno. E così è stato, prima con Faraò e dopo con Craig Taborn. Entrambi hanno suonato con partecipazione, intensità e rispetto verso il maestro. L’ultima parte del concerto è stata riservata a McCoy Tyner. La sua presenza sul palco ha dato vita a forti emozioni, da un lato dettate dalle sue precarie condizioni fisiche e dall’altro dalla forza che la musica inculca in un uomo che ha costruito sulle note la sua vita. Si proprio quella forza gli ha permesso di sedersi sullo sgabello, posare le mani sulla tastiera e attraverso quattro suoi brani far sapere al pubblico che la sua arte è intatta e nessuna malattia potrà scalfirla. So long McCoy!




Segui Flavio Caprera su Twitter: @flaviocaprera