Angelo Mastronardi – New Things, Same Words

Angelo Mastronardi - New Things, Same Words

GleAM Records – AM7001 – 2016




Angelo Mastronardi: pianoforte, Fender Rhodes

Emanuele Coluccia: sax tenore, sax soprano

Stefano Rielli: contrabbasso

Alessandro Semprevivo: batteria






Fedele alla linea del jazz più moderno, capace di trovare i suoni più dinamici ma rispettoso dei moduli sperimentati delle ballads, questo lavoro a nome del pianista Angelo Mastronardi si presenta compatto nella proposta di sette tracce legate da un filo conduttore e nella solidità dei musicisti, con un ruolo primario per il pino del leader del progetto e per i sassofoni di Emanule Coluccia, mentre la ritmica lavora a pieno regime, non senza sprazzi di alta qualità, alla migliore riuscita del progetto. Angelo Mastronardi ha ampio spazio nei primi minuti del brano introduttivo (che dà titolo al lavoro) per far ascoltare il meglio di sé (un suono aperto ed avvolgente, un senso del lirismo non comune), prima di lasciare spazio al sax di Coluccia, che si presenta con le sonorità affabulanti del suo soprano, talora capace di un suono stridulo ed urgente, evocativo di grandi interpreti dello strumento, di certo parte della sua formazione. Con un disinvolto, rapido, forse ardito passaggio si finisce nel flusso sonoro di Irish Air. Ritmo percussivo segnato da basso e batteria, pianoforte in treno con la ritmica, sax tenore dinamico e quasi blues. I quattro mostrano l’eclettismo che evidentemente li caratterizza e sciorinano un jazz che non può lasciarti fermo al tuo posto, davvero trascinante. Con una capacità altrettanto efficace nei brani successivi (tutte composizioni di Mastronardi meno una di Colucci), con una notevole duttilità del pianista, evidentemente dotato di grande qualità ma abile a condividere gli spazi con i compagni di viaggio (bravissimo Stefano Rielli nel suo assolo in Gare Du Nord), con l’alternarsi del sax tenore (predominante ed assai efficace nel suo suono graffiante e profondo), New Things, Same Words si completa in modo circolare raccogliendo in sé gli estratti essenziali e vitali del jazz, ottima prova di un quartetto di assoluta eccellenza.