Andy Sheppard Quartet – Romaria

Andy Sheppard Quartet - Romaria

ECM Records – ECM 2577 – 2018



Andy Sheppard: sax tenore, sax soprano

Eivind Aarset: chitarra

Michel Benita: contrabbasso

Sebastian Rochford: batteria






Per quanti ne sentissero nostalgia (o necessità – poco tenendo in conto l’opportunità di guardare avanti e altrove) ecco che il “sound ECM” torna a manifestarsi nelle sue cifre e molti dai suoi tratti caratteristici in un nuovo lavoro del raffinato sassofonista britannico Andy Sheppard, mantenendo la line-up dell’appena precedente Surrounded By Sea, espansione elettroacustica del precedente Trio Libero project, che ripropone grande misura degli ingredienti già lungamente apprezzati della fucina di Monaco.


Ora, qualsiasi osservazione si volesse sollevare circa le criticità di un supposto “nuovo corso in ECM” (che di fatto non è rilevabile, salvo voler salutare col debito interesse le nuove sortite di un Django Bates, il continuum avant-garde di alfieri alla Thomas Strønen & C. oppure il talento sempre più distillato di un Aaron Parks), è questa l’occasione per pacificarsi con la fascia mainstream della label bavarese, mercé il presente esempio di fusion lucida e più che onesta, ben abitata da livide tinte, animate dal cesello d’ancia di Sheppard, artigiano di sottigliezze e nuances più che d’impeti e vigore, conformate da una sottile amalgama timbrica in (buona) parte garantita dalle oniriche ondulazioni delle corde elettriche di Eivind Aarset, nella sottile prestanza che gli è tributata, cui contribuisce non in minore la tonica sezione ritmica incarnato dalle carnose note basse del franco-algerino Michel Benita e dal drumming polivalente dello scozzese Seb Rochford.


Tra quell’esoterico effettismo già così tanto praticato in ECM (l’introduttiva, abbacinante And a day…, l’algida They came from the North) e l’intensa cantabilità dell’eponima, intima Romaria (in realtà a firma del cantautore brasiliano Renato Teixeira) e dell’atmosferica With Every Flower That Falls, fino ai climi notturni dell’epilogo in Forever…, si confermano le cifre creative e individuali del veterano e riflessivo sassofonista, e si conforma in collettivo un articolato lavoro per cui, grazie in primis alla luminosa regia e al sentire pittorico di Andy Sheppard, ma anche alle funzionali alchimie d’insieme, non si può disconoscere almeno il carattere di piacevole e curato entertainment, cui non difetta misurata classe.