Mark Dresser – Modicana

Mark Dresser - Modicana

NoBusiness Records – NBLP 109 – 2017



Mark Dresser: contrabbasso






L’esperienza in solo non è nuova per lo sperimentato Mark Dresser, sia in varie rappresentazioni live che entro ricorrenti riscontri discografici, e di ciò viene ora offerto un up-date che si rifà nei titoli alla gastronomia dell’area di Modica in Sicilia, rinomata per sofisticate elaborazioni di cioccolateria ed affini golosità. Certamente non ci attenderemmo leziosità apparentabili ai cioccolatini d’area salisburghese, date piuttosto le solide asprezze di gusto attendibili dal Nostro, le cui forze espressive s’annunciano di mordente maggiore perfino delle forti interpretazioni del cacao in area centro-americana.


Amene analogie emendabili e a parte, la prima parte dell’album vinyl-only s’apre con grande possanza sonora e ponendo in ampia vibrazione l’intero corpo strumentale, sotto decisi fendenti d’arco, transitando quindi verso una dedica importante (e non scontata) al grande confratello Glen Moore, certamente noto per la determinante militanza nel gruppo Oregon, recentemente cessata ma di cui ha improntato il collettivo sound in forma peculiare, e di cui spirito e stile vengono evocati in una versione alquanto “cellistica” e più trasparente, rispetto al controvalore più possente e roccioso in originale; aspro e di tempra più serrata l’ultimo passaggio della prima facciata dell’album (da quanto tempo non ne attendevamo il “lato B”). La seconda è piuttosto improntata dalla pulsazione capricciosa e bizzarra sulla cordiera (Hobby Lobby Horse), aprendo una tripletta dedicata nei titoli di approssimativa chiarezza appunto all’eponima area “Modicana”, recuperando le asprezze della terza track, quindi sospingendo un ronzante e dinamico bordone infittito da glissando e note ribattute e di temperamento alquanto swingante, chiudendo la session con un movimento più intimista in cui molto si gioca nella dialettica con i silenzi.


Quanto investito in mezzo secolo di sperimentazioni e perfezionamento idiomatico viene fissato, almeno parzialmente, in una registrazione che è da recepire in buona parte nel suo carattere d’immediatezza e di corpo più tattico che strategicamente inserito in un continuum linguistico d’immediata leggibilità.


Con diritto svettante in cima al podio di creativi che già conta grandissimi fuoriclasse quali i Barre Phillips o i Barry Guy, grazie alle cure di una label dal programma apparentemente ondivago quanto invece decisamente orientata e free-centrica quale la lituana NoBusiness, al veterano Mark Dresser è qui concessa una sapida piattaforma d’interesse non certo circoscritto ai cultori dello strumento, e foriera d’ispirata teatralità ed ampia prospettiva spettacolare.



Link di riferimento:

www.mark-dresser.com

nobusinessrecords.com