D.O.V.E. – Where Are You?

D.O.V.E. - Where Are You?

Indijazzti Records – 2017





Giovanni Perin: vibrafono

Giulio Campagnolo: organo Hammond, organo KeyB

Andrea Davì: batteria

Ettore Martin: sax tenore in La Terra Inquieta e Quello che resta






L’incontro tra organo e vibrafono è la nota caratteristica di Where Are You?, il disco realizzato da D.O.V.E.. La spinta ritmica di un post bop interpretato con energia e divertimento scorre vivace per tutto il lavoro: nove brani frizzanti e tirati, interpretati con un approccio mai muscolare o eccessivo consentono al trio di esprimersi con spontanea spigliatezza. Il trio ospita in due brani anche il tenore di Ettore Martin: con il calore del sassofono, aumenta ancor di più l’aderenza alla matrice di riferimento, soprattutto nell’iniziale La Terra Inquieta.


Il lavoro viene pubblicato solamente in vinile e in digitale: nel primo caso si compone di cinque brani originali e due standard – Gingerbread Boy e You don’t know what love is – mentre, nel secondo, si aggiungono The Preacher di Horace Silver e Nostalgia in Times Square di Charles Mingus.


Il motore della formazione è quasi sempre tenuto a un numero di giri sostenuto, con l’unica eccezione di Quello che resta, ballata breve e rarefatta, firmata da Martin. Le sospensioni del vibrafono e i suoni taglienti dell’organo dialogano in maniera incessante e propositiva: la batteria rifornisce di continuo il propellente dell’ensemble, senza perdere di vista gli equilibri timbrici. In questo modo il trio riesce a non andare mai oltre il segno: spazzole e bacchette vengono alternate con giudizio, il tocco non diventa mai pesante o smodato. Senza strafare e senza voler dimostrare tutta la propria tecnica ad ogni nota, i solisti riescono con scioltezza a condurre in porto i vari brani e le singole improvvisazioni.


Where are you? scorre in maniera fluida nel lettore. Se la connessione con il riferimento di partenza è sempre presente e se il richiamo agli organ trio del passato non viene mai negato, piccoli artifici e qualche soluzioni maggiormente legate alla’attualità musicale consentono al trio di provare a tracciare la propria versione di questo “ambiente sonoro”.



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