Swiss Jazz: Nicolas Masson – Travelers

Swiss Jazz: Nicolas Masson - Travelers

ECM Records – ECM 2578 – 2018



Nicolas Masson: sax tenore, sax soprano, clarinetto

Colin Vallon: pianoforte

Patrice Moret: contrabbasso

Lionel Friedli: batteria






Recentemente apprezzato da contitolare entro il trio Third Reel, Nicolas Masson è tra quei (non preponderanti) alfieri del jazz svizzero francofono, che pure ha tracciato alcuni importanti solchi, tale il partner Colin Vallon, al cui trio si deve la presente diade pianoforte-contrabbasso, pervenendo a completamento della line-up lo sfaccettato batterista Lionel Friedli: ma in buona sostanza si determina un restyling nominale e formale della precedente band Parallels (già attiva per CleanFeed) che con la medesima formazione licenziava però un album dagli stilemi alquanto differenti, tributari del mondo colemaniano o shorteriano, di crude soluzioni fusion e spigoloso senso ritmico.


Fisionomia di ben differente concezione per i materiali in oggetto, che risentono dei temperati climi della partnership intercorsa con i giovani confratelli italiani Roberto Pianca ed Emanuele Maniscalco (Third Reel appunto) in cui si evocavano piuttosto più lirici profili tali Jimmy Giuffre o Paul Bley, così come solidi coloristi alla Paul Motian.


Riformulando stilisticamente la propria band, Masson opera una rinnovata regia di temperamento apparentemente più apollineo, scandita anche dal ruolo micro-tematico e dal supporto ritmico sostenuto anche dal pianoforte, timone armonico operante per chiaroscurali e suggestivi bassorilievi, cui conferisce vigore l’agile gioco di cimbali e pelli e la robusta continuità di tessitura del contrabbasso, su cui s’installano le timbriche acidule e metallescenti del soprano, modellate sulle scie dei più nordici performer, o il calore più tradizionale della voce del tenore, o ancora la linea duttile e brunita del clarinetto.


Alterno il carattere del programma, che transita da inquieta disciplina ritmica (l’introduttiva, sottile Gagarine) a delicato senso melodico (Almost Forty, Travelers) e distaccato lirismo (Fuchsia, Wood), da intimismo notturno (Blurred) ad esposizione criptica (l’intricata the Deep, la febbrile Phylae); non rari i contorni angolosi e le interpunzioni capricciose, nell’esposizione dello spirito da “viaggiatori” proposto da Masson e sodali, che non occultano propensioni impressionistiche alternando statuaria incisività amanierata veemenza, operando un viraggio delle naturali pulsioni avant-garde verso una più temperata (ma non dominante né costrittiva) visione neo-mainstream.



Link correlati:

nicolasmasson.com

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