Fabrizio Sferra/Costanza Alegiani – Grace In Town

Fabrizio Sferra/Costanza Alegiani - Grace In Town

Parco Della Musica Records – 2018




Costanza Alegiani: voce

Fabrizio Sferra: voce, elettronica, batteria

Alessandro Gwis: pianoforte

Francesco Diodati: chitarra

Francesco Ponticelli: basso

Federico Scettri: batteria






Grace In Town è davvero un disco (ed un progetto) particolare, almeno per chi (come me) conosce uno dei due protagonisti in una certa veste e non conosce assolutamente l’altra. Non che nasconda dietro ogni traccia una sorpresa particolare, non ha quel tipo di ambizione. Piuttosto, direi, nel delineare una modalità di musica, di racconto, di canto, che poi si dipanerà al nostro ascolto per tutte le sue dieci tracce andando sempre più in profondità, mantenendo una sua coerenza, definendo un codice interpretativo, sia dal punto di vista strumentale che da quello canoro, che ti richiama alla mente mille riferimenti del passato recente e più lontano. Ma è preferibile non accennare innutilmente a quegli agganci a dischi e lavori conosciuti a tutti o a pochi eletti. Resta il risultato di un lavoro davvero bello, nel quale hanno una grande importanza le voci ed i loro incroci ed incastri, la loro apparente distanza emotiva, quasi secondo dei codici espressivi della musica elettronica e di certi sperimentalismi teatrali. Filtrate spesso da accorgimenti elettronici, hanno (specialmente quella di Costanza Alegiani) delle inflessioni dolenti davvero profonde che danno ad alcuni brani una veste allo stesso tempo solenne e molto intima. A fare da contraltare alla vocalità femminile molto peculiare della Alegiani, la voce di Fabrizio Sferra. Il quale, per molti noto batterista della scena musicale romana, si esprime a sua volta con personalità, bravura e partecipazione emozionale, tenendo conto che sono sue tutte le musiche di Grace In Town, così come la Alegiani ha scritto i testi. Costantemente immersi in una sorta di liquido amniotico musicale caratterizzato fortemente dai suoni del piano di Alessandro Gwis e dalla chitarra di Francesco Diodati (il punto focale del flusso sonoro, vero segno di identità per tutti i brani), con Francesco Ponticelli al basso e Federico Scettri alternato allo stesso Sferra, gli artisti e creatori di questo lavoro viaggiano attraverso territori rock, blues, elettronici, moderno-romantici, poco jazzistici, quasi una perfetta colonna sonora per un film immaginario. Se si riproponesse oggi un nuovo “Fino Alla Fine Del Mondo” di Wim Wenders, questo disco sarebbe un soundtrack perfetto. Evocativa, vagamente nostalgica, malinconico ma non troppa, la grazia si dipana al nostro ascolto fino alle note finali di Watching You Pass By, misteriose e sospese nell’aria.



Segui Jazz Convention su Twitter: @jazzconvention