Ohad Talmor Newsreel – Long Forms

Ohad Talmor Newsreel - Long Forms

Intakt Records – CD 341 – 2020



Ohad Talmor: sax tenore, flauto bansuri, clarinetto, flauto

Shane Endsley: tromba

Miles Okazaki: chitarra

Jacob Sacks: pianoforte

Matt Pavolka: basso acustico

Dan Weiss: batteria





Vigorosa e di solide trame la musicalità del tenorista franco-israeliano Ohad Talmor, qui fissata entro una nuova raccolta a propria firma, realizzata in studio nell’ormai stanziale Brooklyn in associazione con nitide personalità contributive alla locale scena: «I membri della band sono innanzitutto degli amici, cosa importantissima sul piano personale; su quello musicale, altrettanto importante, ognuno di essi dev’essere in grado di suonare la mia musica in modo convincente, cosa per niente facile dovendo muoverci entro diversi generi: dal jazz, alla musica del nord India fino alle contemporanee nuove musiche.»


Definendosi le “lunghe forme” del titolo una specialità del titolare e della sua arte compositiva, dichiaratamente poco vincolate alla canonica struttura degli standards jazz, di queste Talmor e associata gang elargiscono diversificati saggi; introducendo l’azione sonora nella spedita Layas Line, scandita dagli arpeggi della chitarra, dal drumming capriccioso e dalla postura curiosa dei fiati, seguono le serotine obliquità della complessa Casado, distinguendo tra i differenziati contributi dei singoli il pianoforte foriero di incisive vaghezze alla Satie, le spire controllate dell’ancia e le linearità d’ottone.


Pulsazioni regolari del ritmo e quadrature d’insieme non ostano allo sviluppo brillante di Kayeda, intriso di spirito East Coast, avvicendandosi in Scent un’elegiaca riflessione di clima notturno, sviluppata dall’ensemble per trame sottili e misurate, che si scorporano nel breve, distillato e compunto solo di pianoforte, preludente una più energica strutturazione di forze delle punte solistiche, divergenti verso una concisa esternazione free.


A seguire la brevissima articolazione vitale della quasi effimera Groupings, la conclusiva track Musique Anodine lancia già dal titolo una sfida ulteriore: esordendo in una quiete apparente, s’esplicita nell’andamento delle forme una giustezza “cool” comunque increspata da tratti d’obliquità, ed il ruolo del titolare incorpora oltre ad altri legni anche il flauto bansuri, richiamando idiomaticamente le citate influenze Hindustani entro un disegno generale comunque imbastito su quadrature neo-bop, connotando uno dei più strutturati passaggi a conclusione dell’album.


Il tenore di scuola konitziana, netto ma non privo di rapacità del leader funge da ispirativo “primus inter pares”, coadiuvato dal lavoro netto ed incisivo della batteria, tracciante una ritmica puntuale e cementata dalle corde basse, fungenti da libera cornice all’interventismo controllato dei nitidi ruoli di solista.


Se l’impianto generale non sfuggirà del tutto al riscontro di un certo grado di cerebralità, questa appare comunque bilanciata dal dinamismo delle soluzioni d’insieme e dalla vigorìa partecipativa: percorsa da freschezza interstiziale, strutturata sulle sintonie un interplay dinamico, nel nuovo lavoro di Ohad Talmor, concentrato in sei efficaci passaggi, s’esplicita con efficiente tonicità una musicalità palesemente fondata sulla scrittura, connotata da nitore e manierata effervescenza.




Link di riferimento:

Sito web: ohadtalmor.com

Pagina Bandcamp: ohadtalmor.bandcamp.com/album/long-forms

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