Giuseppe Campisi Sextet – A Traveler Point of View

Giuseppe Campisi Sextet - A Traveler Point of View

AlfaMusic – AFPCD206 – 2019





Giuseppe Campisi: contrabbasso

José Soares: sax alto

Lucas Martínez Membrilla sax tenore

Teis Semey: chitarra

Youngwoo Lee: pianoforte

Lluís Naval Mengíbar: batteria




Un jazz moderno e improntato alle tendenze più attuali, l’intenzione di aprirsi verso suggestioni libere e nervose e, infine, un’impronta melodica sottile ma sempre presente. Il “punto di vista del viaggiatore” musicale Giuseppe Campisi viene delineato da nove brani originali, affidati ad una compagine variegata per intenzioni e provenienze – altri viaggiatori musicali, verrebbe da definirli – che si incontrano durante i corsi di studi al Conservatorio di Amsterdam. Nove brani utili per combinare tra loro elementi diversi, giocando con i possibili impasti timbrici del sestetto e con le combinazioni offerte da strumenti elettrici ed acustici. A tutto questo poi si aggiunge una gestione attenta degli interventi dei vari interpreti: il sestetto nella concezione di Campisi è un organismo in grado di cambiare forma a seconda dei brani e dei momenti e di dare movimento, di conseguenza, al filo narrativo del disco.


Anche se non viene adoperata in maniera scoperta la parola “suite”, alcuni elementi costanti e ricorrenti, i titoli delle tracce, la successione dei brani e la presenza di brevi passaggi di raccordo rivelano, infatti, come il contrabbassista abbia concepito il lavoro come un corpus dal carattere unitario. Uno sviluppo compatto che si arricchisce, quindi, della varietà cui si faceva cenno sopra. Campisi propone una sintesi tra riferimenti e codici musicali: i nove brani portati nel disco rappresentano un approdo comune, un territorio in cui si intrecciano con naturalezza le numerose possibilità espressive, dal jazz più tradizionale ai riferimenti elettrici, dalla tentazione del free e delle improvvisazioni collettive fino a lambire altri linguaggi ed altri generi per evocare e lasciar trasparire ascolti invece che manifestarli con esplicita evidenza. Il territorio più utile e calzante per un sestetto che porta nel proprio DNA una molteplicità di caratteri e di storie.




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