nusica.org – 19 – 2020
XYQuartet:
Alessandro Fedrigo: basso elettrico
Nicola Fazzini: sassofono
Saverio Tasca: vibrafono
Luca Colussi: batteria
Ensemble di Percussioni Pedrollo:
Christian Del Bianco, Paolo Zanin, Rossano Muzzupapa, Luca Gallio: percussioni
Sono diversi i fili che vanno a tessere la trama delle otto tracce di QuartettoQuartetto. Incontri, suggestioni timbriche, riletture e nuove prospettive su materiali già affrontati.
Innanzitutto, il disco rappresenta l’incontro tra l’XYQuartet, formazione ormai consolidata da una lunga e solida esperienza, e l’ensemble di percussioni Pedrollo, nato appunto all’interno del Conservatorio Arrigo Pedrollo di Vicenza. Otto musicisti, quindi, per confrontarsi con le soluzioni già proposte negli anni e nei precedenti lavori da XYQuartet e aggiungere ulteriori possibilità: all’interno del disco, infatti, vengono ripresi sei brani già presenti nel repertorio della formazione, rivisitati secondo le linee espressive di questo particolare ottetto, e, a questi, vengono affiancati due inediti che affrontano in maniera personale e trasversale le atmosfere monkiane (No Evidence) e le sospensioni minimaliste (Essential).
Il discorso già articolato di XYQuartet e la sua dimensione “oltrejazzistica”, per riprendere l’efficace definizione data dallo stesso quartetto alla sua musica, trovano uno sviluppo fluido e intrigante nelle combinazioni timbriche e nelle molteplici scansioni ritmiche aggiunte dalle percussioni: la miscela tra jazz di ricerca e musica contemporanea progettata da Fazzini, Fedrigo, Tasca e Colussi viene così amplificata e arricchita dalle risposte, dai rilanci e dalle di Del Bianco, Zanin, Muzzupapa e Gallio. La compattezza e la visione d’insieme maturate nel corso degli anni permettono ad XYQuartet di sfruttare la complessità del nuovo contesto senza complicare in maniera cerebrale il delicato meccanismo costruito nelle diverse registrazioni e nei concerti e, anzi, aggiungono energia alla musica senza sfaldare o sovraccaricare le architetture. I brani prendono una sorta di groove spigoloso e irregolare, realizzato attraverso sovrapposizioni stratificate e complesse, coerente con la traiettoria musicale proposta in lavori come “Idea F”, “XY” o “Orbite” e, allo stesso tempo, utile per sondare possibilità meno frequentate in passato.
I colori caratteristici dell’XYQuartet derivano da una serie molteplice di fattori. La centralità della composizione e il controllo delle dinamiche, la scelta di soluzioni timbriche strutturate secondo coordinate non necessariamente legate ai canoni jazzistici e le aperture rese possibili dalla presenza del vibrafono come strumento armonico permettono di esplorare situazioni meno consuete e di spaziare in modo agile tra le diverse influenze stilistiche portate dalla formazione nella sua musica. La costruzione musicale di XYQuartet viene realizzata attraverso un processo di scrittura minuzioso e dettagliato, pensato e portato avanti con attenzione e curiosità: una costruzione che trova in questo caso una sponda utile per cercare strade espressive nell’incontro con un ensemble di percussionisti di formazione accademica classici e nelle sottili manipolazioni elettroniche del suono presenti nei brani.
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