Ferruccio Spinetti – Arie

Ferruccio Spinetti - Arie

Ferruccio Spinetti: contrabbasso
Giovanni Ceccarelli: pianoforte, Fender Rhodes
Elena Romano: vocE
Jeff Ballard: batteria
Rita Marcotulli: pianoforte

Via Veneto Jazz / Jando Music – VVJ142 – 2022

 

In tanti ricordano Ferruccio Spinetti quale spina dorsale degli Avion Travel assieme a Peppe Servillo. Dopo sono venute altre esperienze e collaborazioni prima di giungere a Arie, suo primo lavoro da leader. Con lui, in questo disco c’è il pianista Giovanni Ceccarelli, già suo partner nel progetto InventaRio e nel coabitante More Morricone; Jeff Ballard alla batteria, Elena Romano alla voce, e Rita Marcotulli che appare in due tracce. Arie è un disco ispirato, ben suonato, di notevole impatto melodico e di piacevole ascolto. La musica che vi si ascolta è in parte originale e in parte tratta dal repertorio di compositori italiani, per lo più jazzisti a cui rende un raffinato omaggio. Arie si apre con un ostinato di contrabbasso che introduce The river song di Cesare Picco, cantata da Elena Romano e abbellita dai colori del fender di Ceccarelli e dall’intervento al pianoforte di Rita Marcotulli. Il brano ci da anche la misura della musica che si andrà ad ascoltare, dove domina un senso di quiete, con dinamiche medio lente e un’estetica musicale raffinata e tecnicamente ineccepibile. Il giro del cd prosegue con la ballad The Look in your eyes con la voce “americana” di Romano in primo piano, che si aggancia ispirata e intimista in There is no Truth di Zanisi. Come quarta traccia c’è la splendida composizione di Alessandro Giachero intitolata Crepuscolo. Qui svetta il pianismo di Ceccarelli, padrone di una propria voce, profondo e bluesy. Ossessivostinato è un piccolo gioiellino di Bruno Tommaso che la Romano trasforma in un poetico vocalizzo. December, di Spinetti/Romano, è una ballad che mette in luce le caratteristiche vocali della Romano e dove il contrabbasso di Spinetti ne esalta il tema e detta la linea ritmico melodiche non solo di questo brano ma di tutto il disco. A Jeff Ballard va l’apertura, con i suoi ritmi a volte sommessi a volte consistenti, percussivi e avvolgenti, di Aria (Rava/Servillo), una composizione di rara bellezza in perfetto equilibrio tra il cantato e il suonato. Arie prosegue nel suo girare indefesso nel lettore regalandoci altri camei di originale bellezza che fanno di questo disco un piccolo gioiellino di estatica comunicabilità musicale.

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