Uri Caine e Lutoslawski Quartet @ Teatro Ristori

Verona, Teatro Ristori – 15.4.2023
Foto: Gabriele Lugli

Uri Caine: pianoforte
Roksana Kwa?nikowska: violino
Marcin Markowicz: violino
Artur Rozmys?owicz: viola
Maciej M?odawski: violoncello

 

 

 

L’assoluta e splendida capacità di muoversi tra i generi musicali, dal jazz alla classica, con la piena padronanza e leggerezza, è una delle caratteristiche del pianista di Filadelfia.

Nel secondo appuntamento del 2023, della stagione jazzistica al Teatro Ristori di Verona, Caine con il suo quartetto d’archi stupisce e sorprende.

La soavità con cui il pianista compone e illustra le infinite possibilità di orchestrare le suggestioni del Novecento musicale (da Brahms a Wagner a Bartok, fino a Ligety) con la pratica e la fraseologia jazzistica, sembra voler superare la decisione di operare una sintesi tra i generi. Lo sforzo è quello di ottenere una creazione nuova, inedita che vive autonomamente. Ricordiamo il tentativo della famosa Third Stream, termine coniato alla fine degli anni ’60 dal musicista Gunther Schuller, la corrente che ha sperimentato proprio una sintesi tra classica e jazz.

Il programma pone l’accento sull’album Space Kiss del 2017, si parte con Your Eyes Like Doves con la sua propensione da musica da camera in cui convergono echi del novecento classico.

Con Burlesque, in cui contrappunto e controcanto si sovrappongono, con suggestioni di Stravinskij Caine introduce frasi si matrice jazzistica e insiste con un pianismo concitato e percussivo che a momenti ricorda Bartok.

Con il brano Change, in chiusura, tratto dall’album The Passion of Octavius Catto del 2019 l’umore si sposta dalle parti del blues che diviene trascinante e che incalza gli archi in un suggestivo dialogo.

Un serata avvincente densa di sorprese, di suoni inediti, che ci ha entusiasmato.

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