Gabriele Coen Quintet – Sephardic Beat

Parco della Musica Records – 2022

Sephardic Beat è il nome del nuovo disco del sassofonista Gabriele Coen. Ottavo lavoro a suo nome, dopo aver registrato con la famosa Tzadik Records di John Zorn, qui si presenta con il suo nuovo quintetto ed elabora un repertorio sefardita in chiave moderna, rivisto attraverso l’improvvisazione jazz. Un progetto originale, affascinante, dove Coen concilia mondi apparentemente diversi che fa convivere attraverso una sintesi riuscita e fantasiosa di suoni arabi, lusitani, latin e afroamericani. In questa impresa gli sono accanto musicisti dal lignaggio specifico che contribuiscono con la loro cultura alla riuscita del disco. C’è Ziad Trabelsi all’oud e alla voce, al pianoforte Alessandro Gwis che conosciamo per la sua militanza negli Aires Tango, Arnaldo Vacca alle percussioni e al basso Mario Rivera, esperto di suoni mediterranei. Il viaggio di Coen si svolge in Spagna, che gli ebrei chiamavano Sefarad. Il processo di rinnovamento della musica ebraica che il sassofonista porta avanti da anni, ligio alla tradizione ma aperto alle sperimentazioni moderne, passa anche da questo viaggio storico/geografico. Si addentra nella storia, attraverso canoni e strutture che richiamano il medioevo, il rinascimento, cristiani, arabi, spagnoli e andalusi. È in Sefarad, la title track, che probabilmente si può sintetizzare questa sua ricerca sonora, dove il clarinetto diviene lo storico monolito che vede girare attorno suoni e modernità elettriche che determinano il nuovo sentire narrativo di Coen. Ascoltando Sephardic Beat si ha la sensazione di vivere incastonati in un passato in cui la dimensione onirica e favoleggiante totalizzi mente e corpo nonostante la fisicità del presente ci mantenga lucidi e coscienti di essere alle prese con dell’ottima musica.

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