Moroni, Gomez. La Barbera: Kind Of Bill Trio

Camogli – 30.4.2023
Foto: Andrea Gaggero

Dado Moroni: pianoforte
Eddie Gomez: contrabbasso
Pat La Barbera: batteria
Matteo Prefumo: chitarra

 

Rendiamo qui conto, ce ne scusiamo, solo di una parte del concerto, purtroppo i collegamenti tra Piemonte e Liguria sono da tempo impossibili.

La piccola cittadina di Camogli (in provincia di Genova) custodisce un segreto: il Teatro Sociale. Spazio confortevole d’altri tempi, un’acustica eccellente e una capienza ottimale per concerti jazz, ne fanno un piccolo gioiello. Bene ha fatto l’organizzazione a richiamare, erano già stati ospiti in precedenza, il trio Kind Of Bill. Dado Moroni, forse il più internazionale dei pianisti italiani, si confronta con la musica di Evans coinvolgendo due fedelissimi del pianista americano: Eddie Gomez che, a 78 anni, rimane uno dei massimi contrabbassisti viventi, e della storia di questa musica, e Joe La Barbera batterista, dell’ultimo trio evansiano, fidato, elegante, mai sopra le righe. Non sempre l’unione di musicisti eccellenti ha sortito risultati musicali altrettanto memorabili, il progetto Kind Of Bill, oltre il valore dei singoli, ci è parso riuscito solo in parte. Nei brani evansiani tutto ha funzionato meglio, assai bene nel magnifico bis di Blue in Green e in Forever dove riluce il magistero di Gomez. Per Moroni, pianista assai eclettico, il jazz rimane una musica spettacolare, essenzialmente nera, improvvisata e con il blues a fondamento, non a caso Oscar Peterson è uno dei suoi principali riferimenti. In una simile visione, legittima e ampiamente condivisibile, il mondo musicale di Evans sovente scompare e la scelta dedicataria pare, più che altro, conseguenza dell’opportunità di suonare con due suoi ex partner. L’enorme lascito musicale di Bill Evans, paradossalmente, è emerso solo sporadicamente: persino in una bella riproposizione di Nardis compaiono ripetuti fours piano-batteria, utili solo a strappare un fragoroso applauso che regolarmente arriva; a metà concerto l’ennesimo blues improvvisato con un accenno di tema che ricorda vagamente So What e il trillo ripetuto di hinesiana memoria stucchevole come al solito. Moroni si ritaglia un solitario Stompin At The Savoy arricchendone magistralmente le armonie e il voicing. Sul palco poi compare tal Matteo Prefumo: giovane, assai dotato quanto fuori contesto, chitarrista per You And The Night and The Music dal non memorabile “Interplay”. Del tutto assente, o quasi, l’Evans compositore, immenso compositore: “Re: Person I Knew”, “Laurie”, “34000 Skidoo”, “Twelve Tone Tune”, “Comrade Conrad”, “The Two Lonely People”, “Pace Piece”, “N.Y.C.’s No Lark” e qualche altra decina di brani molti dei quali difficilmente dimenticabili. La musica cresce in intensità in diversi momenti: negli assoli di Gomez, quando La Barbera si ricorda di essere batterista elegante e al servizio della musica e quando Moroni si ricorda che anche Evans è stato, e rimane, uno dei suoi riferimenti imprescindibili.

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