La chitarra di Luca Zennaro tra confini da superare e ascensori felici

“Altera limes” è il terzo disco pubblicato da Luca Zennaro per la Caligola con un nuovo trio, completato dal vicentino Francesco Bordignon al basso e dal britannico Phelan Burgoyne alla batteria, Il disco è stato registrato nella chiesa di Sant’Anna a Chioggia. La musica risente chiaramente del luogo in cui è stata prodotta. C’è un qualcosa di ritualistico, di liturgico, infatti, nello sviluppo delle trame dei sei pezzi che costituiscono l’album. Una liturgia moderna, lontana dai canoni classici, beninteso. Si rilevano echi country, friselliani, in parecchie sequenze, oltre a richiami ad un jazz-blues rarefatto, quasi devitalizzato. Prevalgono in tutta l’opera i toni sfumati, le atmosfere raccolte. Solo in due brani il trio si appiglia ad uno swing ben calibrato, conforme, però, con le atmosfere caratterizzanti l’intera opera. I tre strumenti agiscono, poi, in maniera indipendente uno dall’altro. È il leader che suggerisce la linea da seguire, ma i partners sono liberissimi di interpretarne le indicazioni, di aggiungere ritocchi o di espandere fluttuazioni in un discorso assolutamente paritario.

In “Sad Music for Happy Elevators”, invece, Zennaro figura nel terzetto completato da Manuel Caliumi al sax contralto e da Riccardo Cocetti alla batteria. Il gruppo, denominato “Hackout”, licenzia il secondo disco, a distanza di tre anni dal primo. Già il titolo è curioso, “Musiche tristi per ascensori felici”, ma anche la copertina vanta una sua peculiarità. Vi compare, infatti, una bambina dallo sguardo ambiguo con un topo fra le mani, all’interno di un paesaggio dai contorni perlomeno inquietanti. La musica, invece, non ha nulla di angoscioso. Rispetto ad “Altera limes” è prevalente un impianto melodico misuratamente malinconico. La voce del sassofono è decisiva per determinare il suono complessivo del trio. È una voce che espone e afferma, fa salire la tensione e la fa calare ad arte, dopo aver girovagato in tondo. I dialoghi, i contrappunti, fra sax e chitarra alludono, inoltre, a scenari espressivi omogenei, raccontano e descrivono atmosfere e ambienti, più che altro seminano indizi, tracce da seguire e da esplorare. La batteria di Cocetti ha un imprinting rock, di base, ma ha un incedere soft, mai sopra le righe. Sa stare convenientemente al gioco dei partners e li stimola pure.

Con questi due album Luca Zennaro dimostra di essersi collocato dalla parte giusta del jazz, il jazz pensato, pianificato a monte, dotato, però, di una libertà creativa che lo rende fruibile da un pubblico attento e comprensibile, appagante da un uditorio assolutamente trasversale.

Luca Zennaro – Altera Limes
Caligola Records – 2023
Luca Zennaro: chitarra elettrica
Francesco Bordignon: contrabbasso
Phelan Burgoyne: batteria

Hackout – Sad Music for happy elevators
Caligola Records – 2023
Manuel Caliumi: sassofono contralto
Luca Zennaro: chitarra
Riccardo Cocetti: batteria

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