Roberto Ottaviano Eternal Love @ Casa del Jazz, Roma

Venerdì 8 marzo 2024, Roberto Ottaviano Eternal Love presenta in concerto alla Casa del Jazz di Roma il nuovo album People pubblicato per Dodicilune nel gennaio 2024. Sul palco, si esibiranno Roberto Ottaviano al sax soprano, voce, Marco Colonna al clarinetto basso, Alexander Hawkins al pianoforte, Giovanni Maier al contrabbasso e Ermanno Baron alla batteria

Attivo sulla scena Jazzistica Internazionale da circa trent’anni, Roberto Ottaviano ha suonato ed inciso con alcuni tra i più importanti musicisti americani ed europei a cavallo tra diverse generazioni. Negli ultimi anni Roberto Ottaviano è tornato a occupare quel ruolo di primo piano sulla scena del jazz nazionale ed internazionale che gli compete. Ne fa fede, oltre alla vittoria a gennaio scorso nell’annuale «critics poll» di Musica Jazz, anche il recentissimo trionfo del sassofonista barese nel «readers poll» di Jazzit, l’altra rivista dedicata al jazz in Italia: critica e appassionati, tutti d’accordo, il culmine di un lavoro che ha portato Ottaviano in tutti questi anni a far quadrare il cerchio delle sue passioni e delle sue curiosità musicali, coniugandole con una ricerca di suono e linguaggio che mette insieme libera improvvisazione, grande tradizione del jazz e radici culturali.

«Molti hanno pensato che la mia idea di Eternal Love – spiega Roberto Ottaviano – sia una sorta di ode all’amore in senso assoluto ed al senso di pace e non violenza, oltre che riconoscenza eterna verso qualcuno e qualcosa. Non è proprio così. Almeno, non solo. Nella vita ci sono cose ineluttabili che incontriamo e che ci costringono ad agire, non solo ad osservare. Rispettare sé stessi, battersi, cercare, ascoltare, disinnescare ma anche denunciare. Ed ecco che bisogna sempre intendersi sulla parola amore, che può anche voler dire non porgere sempre l’altra guancia. L’umanità è un microcosmo nel cosmo ed agisce in modo inaspettato così come prevedibile, con dei voli pindarici di bellezza e continui tuffi negli abissi più orribili, rinnegando sé stessa e quindi trasformandosi in qualcosa di disumano. Ho voluto raccogliere qui una serie di momenti “live” della band che mi sembra il momento in cui noi tutti diamo il meglio nella combustione che si crea con il pubblico, e chiamarla People proprio nel tentativo di disegnare dei ritratti di questa umanità fatta di persone incontrate realmente e virtualmente, persone che ci hanno dato qualcosa, i loro luoghi ed i loro respiri.»

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