Finnish Jazz. Recensione. Kuunnelmia

Jukka Perko/Severi Pyysalo/Teemu Viinikainen - Kuunnelmia

Emi Blue Note – 7243 875248 2 8 – 2004




Jukka Perko: sax alto, sax soprano

Severy Pyysalo: vibrafono

Teemu Viinikainen: chitarra


Intervista a Jukka Perko





Poesia e riflessione. Un album di composizioni dai colori tenui, che porta in una dimensione particolare, da subito. I suoni delicati e quasi mai forzati, l’accostamento di chitarra acustica e vibrafono a sostenere i sassofoni scelti da Jukka Perko per questo lavoro, l’alto e il soprano, la scelta di un atteggiamento chitarristico che sposa le atmosfere nordiche e la narrazione pacata.


L’impatto di Kuunnelmia è quello della bellezza, delle atmosfere rarefatte, di una riflessione lirica, come detto. Se vogliamo, si avvicina molto a quello che noi mediterranei siamo abituati ad immaginare dei paesi nordici: ampi spazi, una luce che arriva in modo obliquo, calma e rigore. Nella musica di Kuunnelmia entrano le suggestioni popolari, alcuni richiami alla musica classica e gli spunti legati ad una matrice jazzistica, in una sintesi che si dirige verso gli aspetti lirici e intimisti dell’espressione musicale.


Sin dalle prime note del disco si resta colpiti dalla suggestione di una scrittura e di una esecuzione che si muove sulle onde di un sentimento lirico e allo stesso tempo essenziale, di una riflessione pacata e forte. I tre musicisti esplorano nel corso del disco tutte le possibilità poetiche dei loro strumenti, delle frasi: la gioia, la malinconia, il dolore, il pensiero e la seduzione. In una, Kuunnelmia percorre la strada della suggestione lirica, una strada fatta di temi che si sviluppano su poche note, di linee melodiche che si intrecciano per tessere la musica presente nei tredici brani. Poesia che si realizza nella melodia, in un atteggiamento di costante e continuo dialogo tra le linee condotte dai tre musicisti. Anche in alcune introduzioni libere, anche nei momenti in cui il ritmo si fa più incalzante, il trio pone costantemente in primo piano la necessità narrativa e il legame della materia musicale con l’emozione che ne è alla base.


Jukka Perko, nell’intervista che abbiamo realizzato, ci ha riferito del fatto che il trio nella sua composizione originaria prevedeva l’utilizzo del contrabbasso al posto della chitarra. La presenza della chitarra, utilizzabile anche sotto il profilo armonico e solistico, e la versatilità di Teemu Viinikainen, che abbiamo già conosciuto nella formazione degli U-Street All Stars, rende al meglio la dimensione del lavoro. La chitarra ovviamente fornisce alla formazione, in alcuni passaggi, le linee di basso, in altri introduce, sostiene insieme al vibrafono il sostegno ritmico per la improvvisazioni e si rende protagonista con pregevoli assolo. Kuunnelmia diventa così, come attesta anche la denominazione del trio, un lavoro decisamente paritetico, dove Jukka Perko, Severi Pyysalo e Teemu Viinikainen hanno le stesse possibilità di esprimere e portare il proprio contributo alla costruzione del disco. Tre musicisti dalle espressioni precise e molto ben calate nel linguaggio musicale scelto per il disco, con il quale si trovano assolutamente a proprio agio.


Kuunnelmia diviene, pertanto, un lavoro nel quale ogni elemento viene calato con precisione e dolcezza nel posto giusto, ogni nota, ogni passaggio viene ad essere centrale nello svolgimento del disco; il trio muove con cura e attenzione il lavoro sui suoni, le interazioni e le introduzioni solitarie di alcuni brani, i temi, i richiami e gli spunti, la scrittura e l’esecuzione per creare un discorso unitario e sempre coinvolgente.