Finnish Jazz. Recensione. Music Illustrated

Oddarrang - Music Illustrated

Texicalli – TEXCD 068 – 2006




Olavi Louhivuori: batteria, gongoma

Osmo Ikonen: violoncello

Ilmari Pohjola: trombone, voce

Lasse Sakara: chitarra

Lasse Lundgren: basso


Intervista a Olavi Louhivuori





É l’atmosfera di fondo che rende particolare Music Illustrated, il nuovo lavoro della formazione Oddarrang, capitanata dal giovane batterista Olavi Louhivuori. Un’atmosfera particolare che si fonda su una miscela timbrica e compositiva variegata e, senz’altro, originale.


Oddarrang è una formazione che propone, come voci soliste, violoncello e trombone, strumenti dai suoni fluidi e rotondi, sostenuti dai movimenti divergenti della chitarra di Lasse Sakara che sfrutta distorsione, effetti ed acustica del suo strumento. La ritmica formata dal basso di Lasse Lundgren e dalle percussioni di Olavi Louhivuori, leader della formazione e compositore dei brani, accoglie con un impasto delicato e speziato da numerosi accenti il corso delle melodie.


L’accostamento di strumenti meno frequenti nelle formazioni e, di conseguenza, ancor meno consueti insieme; l’accostamento di momenti acustici e eclettici, completato dalla vicinanza di cardini melodici molto forti e di spunti liberi; un’interpretazione che fa dell’eclettismo e della voglia di inserire e sfruttare il maggior numero di influenze possibile uno dei suoi punti di forza.


E, nelle otto tracce di Music Illustrated, Olavi Louhivuori inserisce davvero tante influenze. Volendo entrare nello specifico dei brani, si possono elencare gli elementi che fanno parte del lavoro per ritrovare spunti dalla linea classica e romantica e le dinamiche rock e aggressive, le reminiscenze etniche, introdotte dalla gongoma, e le derive orientali e mistiche. Ma, come è facilmente immaginabile ed evidente all’ascolto, la formazione mescola le carte in una visione caleidoscopica di possibilità ritmiche ed espressive.


Le influenze che si possono leggere e ripercorrere nell’ascolto sono davvero tante. L’andamento stesso delle composizioni e la struttura della formazione portano Louhivuori ad introdurre una visione plurale, ampia; sono i brani scritti dal batterista, attraverso la curiosità e la molteplicità delle esperienze, a condurre in direzioni diverse la musica.


Il tutto viene legato dai suoni e dall’approccio musicale dei cinque musicisti: un’attitudine che mantiene ferma, anche nelle improvvisazioni e nella pronuncia delle frasi, la centralità della composizione, l’importanza degli spazi disegnati nella scrittura per dare vita ad una visione sfaccettata quanto coerente.


La stessa attitudine caleidoscopica si ritrova negli accostamenti sonori e timbrici. I cinque musicisti impegnati nel lavoro si applicano nel dare vita ad incontri particolari nel corso del disco: in questo il compito del leader è favorito dalla disposizione eclettica del chitarrista Lasse Sakara che riesce a dare corpo alle necessità armoniche dei brani e a seguire con gusto e immaginazione lo sviluppo dei suoni, giocando con effetti e intuizioni.


Olavi Louhivuori riprende e raccoglie mille rivoli musicali differenti, come si è detto, per inserirli nella sua visione di musica improvvisata. Il batterista riesce a dare spazio, in modo naturale, ai diversi spunti, dal richiamo etnico, con l’utilizzo della gongoma, alle aperture melodiche più liriche e ai riflessi più spigolosi della sua scrittura. Naturalezza che viene dalla disposizione di Louhivuori ad assecondare le spinte nelle varie direzioni, senza forzare situazioni e strumenti, mantenendo sempre alto e vitale lo spirito curioso che anima i brani.