Pietro Tonolo/Flavio Boltro/Emmanuel Bex/Joe Chambers – The Translators

Pietro Tonolo/Flavio Boltro/Emmanuel Bex/Joe Chambers - The Translators

Parco della Musica Records – MPR021CD – 2010




Pietro Tonolo: sax tenore, sax soprano

Flavio Boltro: tromba

Emmanuel Bex: hammond

Joe Chambers: batteria






Hard bop, funky e blues di classe eseguiti con gioia, divertimento e amore verso il jazz. Questa è la miscela di The Translators, un disco in quartetto realizzato da musicisti di stazza come Tonolo, Boltro, il francese Emmanuel Bex e il blasonato ed efficace Joe Chambers. Il gruppo è ben fuso, gli strumenti si incastrano ottimamente uno con l’altro, nonostante l’essenzialità dell’hammond si dimostri palese già dal primo ascolto. Ogni musicista è al servizio degli altri e viceversa. Questa equazione garantisce la riuscita del progetto e la tenuta musicale di ogni singolo brano. Ne è efficace dimostrazione la prima traccia, Dark Matter, firmata da Pietro Tonolo, in cui la subitanea apertura dell’organo di Bex cede il passo e il dialogo ai fiati, seguendo un gioco di rimandi, mentre Chambers fa da sostegno con la sua ritmica precisa ed inflessibile. Il disco vive nel segno di una timbrica sostenuta e pulsante che trova nell’hammond e nella batteria le arterie vitali da cui traggono sostentamento la tromba di Boltro e il sax di Tonolo. Quelle arterie sono alimentate, in gran parte, da composizioni scritte da ognuno di loro, come la riflessiva Tu-Way-Pock-Away di Chambers, l’onirica e filmica Quinte, la descrittiva First Smile di Boltro, la rigorosa Sous Le Vent di Bex, l’ironica, forse?, Ozio, composta e ricamata dal soprano di Tonolo, nonché la conclusiva, e forse per questo triste, Wasabi Blues, pensata e tratteggiata da Boltro. The Translators contiene undici pezzi tra cui anche alcune cover eseguite con lo stesso spirito corale e timbrico dei brani originali. Sono d’effetto le atmosfere di Sienna’s Song, pensata da Gabriele Mirabassi, e della classica e stupenda Never Let Me Go introdotta dal delicato e sentimentale vibrafono di Chambers. Invece più vibrante e spigolosa è la cover di Dance Line del compositore Herbie Nichols. The Translators è un disco bello, privo di pretese, che riconcilia con la musica, possibilmente da ascoltare e gustare con amici.