Marco Tamburini – Contemporaneo Immaginario

Marco Tamburini - Contemporaneo Immaginario

Note Sonanti – NS-CD 1002 – 2011




Marco Tamburini: tromba, live electronics

Stefano Onorati: pianoforte, tastiere, live electronics

Stefano Paolini: batteria, live electronics

Vertere String Quartet

Giuseppe Amatulli: violino

Rita Paglionico: violino

Domenico Mastro: viola

Giovanna Buccarella: violoncello





Three lower colours è un progetto di confine, concepito da Marco Tamburini e sostenuto con grande presenza da Stefano Onorati e Stefano Paolini. Il trio – formazione atipica senza contrabbasso, sostenuta da un utilizzo ampio dell’elettronica – ha dato alle stampe due lavori nel 2011: First take, sonorizzazione di Blood and sand, la versione muta, del 1922 diretta da Fred Niblo, di Sangue e Arena, e Contemporaneo Immaginario dove i nostri tre accolgono il Vertere String Quartet, ensemble spesso coinvolto in operazioni all’incontro tra generi e prospettive musicali. In entrambi i casi, oltre che dall’elettronica, Three lower colours si confronta con un “quarto elemento”, le immagini sullo schermo e il quartetto d’archi.


Visti gli ingredienti sonori, sarebbe quasi superfluo dire che Contemporaneo immaginario è un lavoro che guarda in molte direzioni musicali. Elettronica, archi, improvvisazione, ambienti sonori, i Radiohead, con la rilettura di Knives out per chiudere la scaletta del disco, sguardi mediterranei e, forse il primo elemento, un titolo che apre alla formazione spazi di esplorazione di ampiezza quasi illimitata. Risulta chiaro sin dalla prima nota, sin dalla costruzione della ritmica e dell’armonia, come il trio si ponga fuori dalle dinamiche di genere, come l’intenzione sia di dirigersi verso una musica priva di costrizioni, ma che, al contrario, sappia sfruttare gli strumenti espressivi che ogni genere porta nel suo DNA.


Sono tante le definizioni utilizzate per una musica come il jazz difficile da ridurre in categorie sicure. Musica di innovazione, musica di sintesi, musica creativa. In Contemporaneo Immaginario, l’improvvisazione interagisce con l’elettronica e con la scrittura, la pronuncia sincopata e la libertà dell’interpretazione si collocano naturalmente sulle linee disegnate da archi, manipolazioni sonore e arrangiamenti ricercati.


Il percorso seguito da Tamburini, Onorati e Paolini, con il contributo sensibile del Vertere String Quartet, è quello del laboratorio musicale. Nelle dieci tracce di Contemporaneo immaginario, i tre non lasciano quasi mai spazio a libertà formali o destrutturazioni e, tramite la composizione, sondano terreni diversi per lasciare spazio alla forza espressiva delle loro voci. In questo modo sfuggono alla ricerca di una definizione onnicomprensiva che potrebbe soffocare il flusso sonoro e fanno muovere in maniera ariosa la musica sul disegno offerto da una scrittura attenta a serbare spazi per le intenzioni di ognuno dei musicisti.


La scelta dei suoni diventa perciò un elemento fondamentale. Suoni acustici e filtrati attraverso l’elettronica, arrangiamenti mai ridondanti, accostamenti ragionati tra le diverse voci: il lavoro sul suono è la chiave utile per portare a contatto e far reagire tra loro le diverse anime che compongono il disco. L’introduzione di Knives out affidata agli archi, le derive orientali di Arabesque oppure il drum’n’bass incalzante di Blu elettrico e le tante altre diverse direzioni esplorate nei brani, diventano possibili grazie ad una regia sonora intensa e sempre mirata, capace di interagire in modo efficace con il disegno di ciascuna composizione.