Umberto Tricca – Moksha Pulse

Umberto Tricca - Moksha Pulse

Workin’ Label – 2016





Umberto Tricca: chitarra

Achille Succi: sax contralto, clarinetto basso

Giacomo Petrucci: sax baritono 

Nazareno Caputo: vibrafono

Gabriele Rampi Ungar: contrabbasso

Bernardo Guerra: batteria






Umberto Tricca è un chitarrista emergente al suo esordio discografico con questo Moksha Pulse, pubblicato dalla Workin’ Label. Moksha in sanscrito significa emancipazione ed effettivamente il giovane titolare dell’album dimostra di essere abbastanza evoluto, di avere idee chiare e una certa maturità nell’architettare le sue composizioni con un utilizzo avveduto, bene articolato delle voci a sua disposizione. Tricca, infatti, lavora su livellli contigui o giustapposti, dove l’enunciazione del motivo di riferimento non rappresenta necessariamente il punto centrale, ma si pone, invece, come movimento ciclico che va a fondersi o a confrontarsi con gli interventi, sovente in simultanea, degli altri strumenti. In pratica si assiste alla presenza in contemporanea di alcune linee melodiche che procedono affiancate, fino a trovare momenti di unione o di separazione, funzionali al disegno complessivo dell’opera. Le sortite solistiche, in tal modo, germinano in questo terreno fertile, ma accidentato, si affacciano, prima e si sovrappongono, poi, al contrappunto creato alternativamente da chitarra, ance o vibrafono. Per rendere ancora più complicata la scena, la batteria procede spesso libera e in controtempo, suggerendo figure, tempi e modi vicini alla musica indiana o, meglio, approssimandosi parecchio ai colori ritmici del sofisticato etno-jazz, detto in maniera semplicistica, di Vijai Iyer (di cui viene eseguito il brano Ludo) o di Rudresh Mahantappa.


In questo ingegnoso gioco a incastri diventa fondamentale la presenza di una band all’altezza della situazione.


Achille Succi è il sassofonista che tutti vorrebbero avere nel loro gruppo, tanto è duttile e poliedrico, abile nel costruire assoli personali e allo stesso tempo in perfetta sintonia con le esigenze del compositore.


Bernardo Guerra vanta una prestigiosa collaborazione con Stefano Bollani in Napoli trip e, in tutt’altro contesto, si dimostra perfettamente a suo agio, offrendo un impulso, un’agitazione ritmica costante e serrata.


Gabriele Rampi Unger non si mette molto in mostra, ma fornisce un accompagnamento preciso e discreto. Quando gli si lascia campo, però, tira fuori le unghie, realizzando soli di contrabbasso massicci e compatti.


Nazareno Caputo contribuisce a connotare con il suo vibrafono il timbro globale del gruppo, oltre ad elargire interventi incisivi e penetranti.


Giacomo Petrucci dà polpa e profondità all’esposizione dei temi con il suo sax baritono o dialoga su piste distinte con gli altri musicisti in maniera equilibrata.


Umberto Tricca, oltre a dirigere le operazioni, svela doti rimarchevoli di chitarrista legato alla tradizione, nella pronuncia e nel fraseggio, ma aperto verso il nuovo, nelle scelte stilistiche.


Moksha Pulse, per concludere, è una bella occasione per prendere confidenza con un musicista inventivo e munito di doti evidenti da leader, già espresse nitidamente in questa prima prova a suo nome.