Alex Maguire & Nikolas Skordas Duo – Ships and Shepherds

Alex Maguire & Nikolas Skordas Duo - Ships and Shepherds

Slam Records – SLAMCD 582 – 2017





Alex Maguire: pianoforte

Nikolas Skordas: sax soprano, sax tenore, gaida, campane, penny whistles

Don Stavrinos: tromba, flicorno

Stathis Diamantidis: contrabbasso








È dal 1989 che la Slam, etichetta inglese fondata e diretta dal multisassofonista George Haslam, mette in catalogo dischi dedicati all’improvvisazione più radicale. Questa ricerca, accurata e intransigente, si arricchisce di un nuovo interessante episodio, un doppio cd a firma del pianista inglese Alex Maguire e del polistrumentista greco Nikola Skordas, inciso ad Atene nello scorso novembre. Già il bellissimo titolo annuncia l’atmosfera in cui è immersa la musica di questo duo; navi e pastori, due elementi fondanti della civiltà mediterranea, fin dai tempi più remoti. E fin dalla prima traccia i due svelano le loro intenzioni con il suggestivo Anchorites (Eremiti) in cui Skordas suona la gaida, un’arcaica cornamusa balcanica, mentre il partner disegna, col piano un tappeto sonoro molto moderno, intriso di una sorta di scabro, tagliente romanticismo. Un clima espressivo che Maguire mette ancora più in luce nella settima traccia (Twilight at Vatoped), in cui suona da solo.


Tutto il primo cd è in realtà basato su un dialogo molto serrato fra i due protagonisti. Si potrebbe parlare addirittura di una certa arcaica, scontrosa cantabilità. Una cantabilità che nasce dal grande amore che Skordas nutre per la musica più antica del suo paese e dalle radici, molto “europee”, del pianista. Decisamente interessante il terzo brano, Wild Flower, derivato appunto da un antico brano del folklore greco, dove Skordas imbraccia il tenore (in quasi tutte le altre tracce usa invece il soprano). Vi si respira un clima quasi coltraniano.


Nella seconda parte dell’opera, i due sembrano proporre un clima più astratto, un dialogo più rarefatto, un’atmosfera più sperimentale. Questa parte dell’opera, pur ricca d’interesse, emoziona meno della prima. Da segnalare che nel quarto brano (Labyrinth) intervengono anche il contrabbassista Sthatis Diamantidis e il trombettista (e flicornista) Don Stavrinos.


La musica di Ships and Shepherds è frutto di un’improvvisazione radicale e istantanea e non a caso molti brani recano la firma di entrambi i musicisti. «Quello che ci interessava era il raccontarci a vicenda la nostra anima, scoprirci suonando…non importa se la musica suona bene o male – dice il musicista di Salonicco. Quello che è importante è la gioia di creare qualcosa insieme.»


Lo scopo principale del disco si può dire quindi raggiunto. Maguire e Skordas hanno raccontato l’incontro dei loro mondi espressivi con grande libertà e coerenza, senza cedimenti e senza compromessi. La loro musica può coinvolgere o risultare ostica. Quella che non può essere messa in dubbio è la grande sincerità, l’onestà intellettuale con cui hanno affrontato questa impresa.