Simone Graziano – Snailspace

Simone Graziano - Snailspace

Auand Records – AU9073 – 2017



Simone Graziano: pianoforte, synth, Fender Rhodes

Francesco Ponticelli: contrabbasso, synth

Tommy Crane: batteria






Enunciando d’emblée il proprio temperamento, il trio capitanato da Simone Graziano scende nell’arena espressiva con pienezza di carattere: in un trio rinnovato rispetto ad una prima esperienza (Lightwalls, del 2009) insieme ad Ares Tavolazzi e Stefano Tamborrino, certamente più convenzionale e non esente da reminiscenze della forma classica, il presente Snailspace palesa quanto abbiano contato gli apporti del tempo (relativamente breve) e delle frequentazioni (alquanto intense) con cui il pianista ha mostrato di dilatare orizzonti e formule ideative.


Se l’introduttiva, destabilizzante Tbilisi reca frenesie levantine, in parte evocative della capitale caucasica, le due Accident appaiono quali differenziati omaggi a quanto prodotto dai più giovani confratelli del filone; laddove in Emicrania si palesa patente empatia per quanti siano piagati dal ferale disturbo psicofisico, sono all’insegna delle meditazioni privata le soluzioni “minimal” esposte in Neri; ed attraversando le tese e vibranti ondulazioni della magniloquente July 2015, si perviene al congedo nell’ovattato carillon di Slowbye.


Il riflessivo pianismo di Graziano sa farsi scientemente spericolato, particolarmente nell’amministrare i non rari scarti ritmici, abilmente retti dalla coppia ritmica Ponticelli-Crane nell’ animare un groove scabro e fremente, entro un soundscape che non s’astiene dal coltivare una ben dispensata elettroacustica.


Di non agevole cittadinanza entro un’area jazz di una qualche nitida identificabilità, le soluzioni proposte dal Graziano trio, fatti salvi gli indubbi tratti di personalità, in qualche misura non incarnano un completo crisma d’originalità – sarà appena il caso d’accennare al passaggio storico delle soluzioni-fusion portate avanti da forti firme, da Bad Plus a e.s.t. nonché tutta una filiera, ormai estesissima ed eterogenea, e per lo più assai contributiva, di revisori del piano-trio – ma la presente formazione può comunque arruolarvisi a diritto: notevole l’ossatura costituita dalle dinamiche di corrente pop nella dimensione ritmica, sempre piuttosto fluido l’interplay e nel complesso appagante e convincente la ricca tracklist qui condensata, all’insegna di un divertissement intelligente, ispirato e tonico che non contraddice un sostanzioso e forte temperamento melodico.